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La campagna velica di LIFE A-MAR NATURA2000 (LIFE20 GIE/IT/001352), alla riscoperta dei siti marini della Rete Natura 2000, arriva con “Teta” in Sardegna, dal 14 al 20 giugno compiendo la sua penultima tappa. "Teta" è una delle cinque barche a vela sequestrate alla criminalità organizzata e assegnate dall’autorità giudiziaria alla Lega Navale Italiana, che le ha messe a disposizione, con i propri equipaggi e basi nautiche, per supportare un’iniziativa di interesse collettivo. L’imbarcazione veleggerà lungo la costa nord-occidentale dell’isola, tra due aree protette, due oasi marine dai fondali ricchi di specie vegetali e animali di grande interesse: il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il Parco Nazionale dell’Asinara.

Acque cristalline e immense praterie di Posidonia, che scendono fino a 30 metri di profondità, rappresentano l’habitat naturale per una grande ricchezza di molluschi e pesci, anche rari, come la Patella ferruginea, una specie fortemente minacciata dall’attività dell’uomo. E ancora, popolazioni di cernia bruna e corvine, orate, scorfani, colorati labridi, castagnole rosse e nere, murene e anche aragoste: sono gli abitanti dei mari in questo tratto della Sardegna, dalle coste frastagliate e tra le zone più belle e incontaminate. È possibile avvistare anche meravigliosi cavallucci marini, foreste di gorgonie rosse e gialle, spugne, stelle marine e per fortuna ancora qualche Pinna nobilis, il grande bivalve in via di estinzione e di interesse comunitario.

Questo tratto di mare si trova anche all’interno del Santuario dei Cetacei Pelagos, tra le cui onde è possibile ammirare la danza di delfini, capodogli, balenottere, ma anche incrociare esemplari di tartarughe marine e, magari, avere la fortuna di avvistare la rarissima foca monaca, il “boi marinu” in sardo.

La costa della Sardegna che si spinge da La Maddalena a L’Asinara, passando per Santa Teresa di Gallura, Capo Testa e Porto Torres, è interessata dall’importante flusso di uccelli migratori che si spostano tra l’Europa e l’Africa, con rari uccelli marini come la berta maggiore, il gabbiano corso, l’uccello delle tempeste e il marangone dal ciuffo che sono soliti qui dare spettacolo a stretto contatto con il mare, dalle cui risorse dipendono.

E sono proprio l’importanza e la bellezza dei siti marini della rete Natura 2000 del parco nazionale dell’Arcipelago La Maddalena a stimolare l’evento organizzato da Federparchi e Lipu, rispettivamente capofila  e partner del progetto, il 15 giugno a La Maddalena. A questo appuntamento ne seguirà un altro, sempre organizzato dalla Lipu, il 17 giugno tra Isola Mal di Ventre e Catalano, nello splendido golfo di Oristano, all’interno del sito Natura 2000 omonimo. A chiudere il ciclo di eventi, un ultimo incontro partecipativo organizzato da Federparchi, martedì 20 giugno, presso il Parco Nazionale dell’Asinara, a Porto Torres.

Dalla Sardegna la campagna velica, che è iniziata il 15 maggio e ha già toccato le coste liguri, siciliane e toscane, proseguirà poi il 23 giugno presso l’Area marina protetta Regno di Nettuno (Ischia) e a seguire (25-26 giugno), alla scoperta del Parco Nazionale del Circeo e delle coste più vicine a Ostia, dove il 25 e il 27 ci attendono due eventi in barca con la Lipu, partendo dal porto di Ostia per spostarsi nei pressi del sito Natura 2000 Secche di Tor Paterno. Mentre il 28 giugno si terrà l’evento conclusivo presso la sede della Lega Navale Italiana.

Siti marini e costieri Natura 2000 più rilevanti:

 

  • ZSC e ZPS ITB010008 Arcipelago La Maddalena
  • ZSC e ZPS ITB013052 Da Capo Testa all’Isola Rossa
  • ZPS-ZSC ITB030080 Isola di Mal di Ventre e Catalano
  • ZSC ITB010007 Capo Testa
  • ZSC ITB012211 Isola Rossa - Costa Paradiso
  • ZSC ITB010006 Monte Russu
  • ZSC ITB010004 Foci del Coghinas
  • ZSC ITB010003 Stagno e ginepreto di Platamona
  • ZSC ITB013051 Dall'Isola dell'Asinara all'Argentiera
  • ZSC ITB010082 Isola dell'Asinara
  • ZPS ITB010001 Isola Asinara
  • ZSC ITB010043 Coste e Isolette a Nord Ovest della Sardegna
  • ZPS ITB013012 Stagno di Pilo, Casaraccio e Saline di Stintino
  • ZSC ITB010002 Stagno di Pilo e di Casaraccio

 

LIFE A-MAR NATURA2000 è un progetto finanziato dal Programma LIFE dell’unione Europea nato con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i siti marini della rete Natura 2000. Coordina il progetto Federparchi - Europarc Italia. Partner attivi sono Triton Research, Lipu e Fundación Biodiversidad. Inoltre, partecipano come co-finanziatori: il Parco nazionale dell’Asinara, il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano e il Parco nazionale delle Cinque Terre.

Tutte le attività promosse nell’ambito del progetto LIFE A-MAR NATURA2000 hanno l’obiettivo di promuovere nei confronti di tutti gli “utenti del mare” una fruizione consapevole e responsabile di questo straordinario scrigno di biodiversità rappresentato dai siti marini Natura 2000, perché solo attraverso la conoscenza e l’amore per l’ambiente si può contribuire attivamente alla sua tutela.

Soddisfazione per l’esito del V Trofeo Nazionale LILT Dragon Boat, organizzato domenica scorsa nelle acque antistanti la spiaggia di Villanova a Falconara Marittima. Alla manifestazione, promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT) Sezione di Ancona e dalla Lega Navale Italiana di Falconara Marittima, hanno partecipato 17 equipaggi con 347 atlete provenienti da nove regioni italiane, unite per lanciare un messaggio di vita e di speranza a tutte le donne operate di tumore al seno.

Numerosi gli enti che hanno sostenuto l’iniziativa: tra questi, il personale del Dipartimento di Senologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche che, con il supporto organizzativo del Gruppo Amici per lo Sport, ha promosso uno screening senologico gratuito rivolto a più di 200 donne.

“Le dragonesse sono eroine dei nostri giorni. Hanno combattuto una guerra, la più dura della loro vita e la spiaggia di Villanova, da anni, è la loro spiaggia, dove si allenano per partecipare alle tante manifestazioni che le vedono protagoniste. La Lega Navale di Falconara ha messo loro a disposizione la Dragon Boat e gli spazi per portare avanti un percorso di riabilitazione alternativa, capace attraverso uno sport di squadra di creare coesione nell’affrontare un cammino di guarigione, accomunate dalla stessa voglia di vincere la malattia e di tornare alle loro vite più forti di prima”, così il sindaco di Falconara Marittima Stefania Signorini ha tributato un omaggio alle dragonesse di Falconara, protagoniste dell’iniziativa. Oltre alla prima cittadina, hanno presenziato all’iniziativa il presidente del consiglio regionale delle Marche Dino Latini, l’assessore regionale al bilancio Goffredo Brandoni e quella alle pari opportunità Chiara Biondi. In rappresentanza della Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana era presente il Direttore Generale Marco Predieri, oltre al Delegato Regionale per l’Adriatico Centro Andrea Fazioli.

 

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È partito lo scorso 2 giugno dall’Arsenale di Venezia il “Giro d’Italia in barca a vela - Navigare oltre i limiti” del navigatore Marco Rossato. Tra gli obiettivi di questa nuova impresa, quello di sensibilizzare sull’accessibilità alle strutture nautiche per tutti e di promuovere le buone pratiche per la salvaguardia dell’ambiente marino.
 
La Lega Navale Italiana patrocina e supporta operativamente l’iniziativa con le Sezioni e Delegazioni interessate lungo le 26 tappe del Giro, che si concluderà a fine settembre a Genova. 
 
Marco Rossato, socio della Sezione LNI di Padova e fondatore dell’associazione I Timonieri Sbandati, è stato il primo velista paraplegico ad aver completato il Giro d’Italia in solitaria nel 2018. A coadiuvarlo in questo nuovo viaggio c’è l’amico Igor Macera, anche lui velista paraplegico. 
 
Dopo il supporto ricevuto alla partenza dalla Sezione LNI di Venezia, negli scorsi giorni l’equipaggio di Tornavento ha fatto tappa a Numana, Porto San Giorgio e Giulianova, accolto dai presidenti delle locali Sezioni della Lega Navale e dal Delegato Regionale per l’Adriatico Centro Andrea Fazioli. 
 
Nel corso degli incontri a terra si è parlato di comfort per tutti, di protezione ambientale e del viaggio in assetto ‘green’ di Tornavento, che oltre al vento può contare sulla propulsione a motore elettrico e su un impianto fotovoltaico di bordo. 
 
"Lo scopo principale di questa impresa, oltre a mantenere alta l'attenzione sul tema disabilità ed inclusione, sarà di mettere in luce e dare il massimo risalto ai porti accessibili di tutta Italia. Tutti noi apprezziamo le situazioni confortevoli indipendentemente dalla nostra condizione personale e soprattutto in certe situazioni tutti ci auguriamo di non trovare ostacoli sul nostro cammino", ha spiegato Marco Rossato. "Questo accade a chi come me si trovi su una carrozzella ma anche a chi debba spingere i bimbi in passeggino o trasportare carichi pesanti o voluminosi. Il comfort per tutti, che include ovviamente la sicurezza delle strutture, è il mantra che mi guiderà in questa circumnavigazione della penisola". 
 

Il 7 e 8 giugno “Lady Marianna”, una delle imbarcazioni sequestrate alla criminalità organizzata e assegnate alla Lega Navale Italiana per attività di interesse collettivo, ha fatto tappa a Portoferraio nell'ambito della campagna velica del progetto LIFE A-MAR NATURA 2000. Presso la locale Capitaneria di Porto, che ha messo a disposizione un posto d'ormeggio e ospitato un evento in sede, si è tenuto un incontro sui temi della sensibilizzazione al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente marino e sugli obiettivi della campagna velica 2023 che la LNI supporta a livello operativo.

Lo skipper di “Lady Marianna” Antonio Cuscona e il suo equipaggio hanno fatto salire a bordo gli studenti dell’ISIS Foresi e dell’ITCG Cerboni, che hanno partecipato al progetto "Vela a scuola" in collaborazione con la Lega Navale Italiana di Portoferraio nel corso di questo anno scolastico, spiegando come questa imbarcazione sequestrata alla malavita e assegnata alla LNI sia risorta a "nuova vita" grazie all'impegno e allo spirito di servizio dei soci della Lega Navale Italiana di Riposto. Gli studenti, accolti dal comandante della Capitaneria di Porto di Portoferraio Santo Altavilla e dai suoi collaboratori, hanno partecipato ad una lezione speciale sulla sicurezza in mare e in navigazione. In seguito hanno preso la parola Raffaele ed Edoardo Grandi di Triton Research, uno dei soggetti partner del progetto LIFE A-MAR NATURA 2000, per parlare dell'importanza di tutelare e valorizzare le risorse marine.

LIFE A-MAR NATURA2000 è un progetto finanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europea nato con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i siti marini della rete Natura 2000 ancora poco conosciuti al grande pubblico. Il progetto è coordinato da Federparchi - Europarc Italia. I partner sono Triton Research, Lipu e Fundación Biodiversidad del Ministero dell'Ambiente per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica spagnolo. Inoltre, partecipano come co-finanziatori il Parco nazionale dell’Asinara, il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano e il Parco nazionale delle Cinque Terre.

La Lega Navale Italiana supporta a livello operativo la campagna velica del progetto, mettendo a disposizione cinque imbarcazioni sequestrate alla malavita e assegnate alla LNI, gli equipaggi e le basi nautiche e svolgendo attività di interesse scientifico in coordinamento con il proprio Centro Culturale Ambientale, comitato tecnico-scientifico della Presidenza Nazionale.

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e la Lega Navale Italiana (LNI) insieme per il V Trofeo Nazionale LILT Dragon Boat in programma sabato 10 e domenica 11 giugno nelle acque di Falconara Marittima. La LILT di Ancona in collaborazione con la Sezione della Lega Navale Italiana di Falconara Marittima organizza questa importante manifestazione sportiva nazionale che coniuga l’aspetto agonistico con il supporto alla piena riabilitazione e al benessere psicofisico delle donne operate di tumore al seno.

La LILT promuove ogni anno un trofeo nazionale itinerante che raccoglie tutte le squadre affiliate ed amiche che praticano il Dragon Boat. Il Dragon Boat è una disciplina sportiva diffusa in tutto il mondo che prevede gare su imbarcazioni con la testa e la coda a forma di dragone. Queste imbarcazioni sono sospinte di solito da 10 o 20 atleti, con pagaie simili a quelle della canoa canadese, al ritmo scandito dal tamburino mentre il timoniere a poppa tiene la direzione con un remo lungo circa tre metri.

La letteratura scientifica internazionale da tempo testimonia l’efficacia del Dragon Boat ad integrazione delle cure delle donne operate di tumore al seno. È un’attività intensa e ripetitiva che coinvolge il tronco e l’arto superiore con un “effetto pompa” sul linfedema; è sicura, non è pesante come la corsa, ed è perciò associata a un basso rischio di danni all’apparato muscolo-scheletrico e cardiovascolare. Inoltre, può favorire un graduale recupero della forza e articolarità dell’arto superiore, un maggior controllo posturale, propriocettivo e cinestesico. In sintesi, consente un approccio completo, sia da un punto di vista fisico, sia da quello psicologico e relazionale.

L’organizzazione della V edizione del Trofeo è stata assegnata alla Sezione di Falconara Marittima della Lega Navale Italiana, che già da qualche anno, grazie ad una collaborazione con la Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona, ha costituito una squadra di entusiaste ed agguerrite vogatrici – la Dragonesse – molto attive sia nell’ambito sportivo, sia come testimonial delle attività che la LILT promuove sul territorio per prevenire e combattere queste gravi patologie.

La manifestazione ha ormai assunto una notevole rilevanza. Parteciperanno alla manifestazione 17 squadre, tra le quali il Dragon Boat della Soc. UGO (Unite Gareggiamo Ovunque) di Padova, recente vincitrice del Campionato Mondiale svoltosi in Nuova Zelanda. Interverranno oltre 450 persone provenienti da tutta Italia, tra equipaggi ed accompagnatori. L’idea della competizione nasce per sensibilizzare tra i partecipanti e nel pubblico un sentimento di nuova e vitale energia che si sprigiona da donne che, con grande forza e coraggio hanno affrontato il male che le ha colpite, dando a sé stesse e a tutti, un segno di possibile vittoria sulla malattia.

Il programma degli eventi prevede un prologo nella serata di venerdì 9 giugno con la commedia in tre atti “Niente da dichiarare”, organizzata dal Rotary Club di Falconara Marittima presso il Castello di Falconara, mentre il giorno successivo (sabato 10 giugno) vedrà l’arrivo delle squadre iscritte, che potranno prendere confidenza con il campo di gara allestito nel tratto di mare antistante la spiaggia di Villanova, dove ha sede la Sezione della Lega Navale Italiana di Falconara (Via Monti e Tognetti, 9).

Le gare avranno luogo domenica 11 giugno a partire dalle ore 9 con le batterie e a seguire le finali verso le 12.30 e, subito dopo, la toccante Cerimonia dei Fiori, durante la quale tutti gli equipaggi usciranno in mare per gettare fiori in ricordo delle Dragonesse che non ci sono più.

Durante l’intera manifestazione sarà allestito un centro mobile per effettuare screening gratuiti di prevenzione senologica a cura del Dipartimento di Senologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dell’Ospedale di Torrette (AN), in collaborazione con il G.A.S. (Gruppo Amici per lo Sport).

La manifestazione, promossa dalla LILT in collaborazione con la LNI, beneficia del patrocinio delle maggiori istituzioni, tra le quali, la Regione Marche, il Comune di Falconara Marittima e la Lega Navale Italiana - Presidenza Nazionale e costituisce un importante momento di aggregazione, di condivisione e di festa per le partecipanti, nonché un’occasione per conoscere questa disciplina ludico-riabilitativa e le molteplici attività che la Sezione LNI di Falconara Marittima svolge sul territorio a favore della cittadinanza.

L'8 giugno si celebra la Giornata mondiale degli oceani, istituita nel 1992 con la Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro. Un momento di presa di coscienza della necessità di agire con la massima urgenza per tutelare l'ecosistema, la salute degli oceani e, di conseguenza, la nostra stessa sopravvivenza. Senza un’azione drastica, la plastica potrebbe superare in peso tutti i pesci nell’oceano entro il 2050, ha avvertito António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, all’apertura dell’ultima Conferenza dell’Onu sugli Oceani a Lisbona (giugno 2022). Questa previsione è già realtà.

La Lega Navale Italiana è al fianco di Marevivo e degli altri enti e associazioni del mare che chiedono al governo l'immediata emanazione dei decreti attuativi della cosiddetta "Legge Salvamare" (“Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare”), pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10 giugno 2022.

Le immagini che vediamo quotidianamente urlano la drammatica situazione in cui si trova il mare e ci parlano dei due principali problemi che lo colpiscono: l’eccesso di plastica e la diminuzione drastica dei pesci dovuta all’overfishing. I pescatori di tutto il mondo recuperano ogni giorno nelle loro reti più plastica che pesci. E non è tutto.

I microframmenti che vediamo a occhio nudo sono dispersi nelle acque o già ingeriti dagli stessi animali che poi portiamo sulle nostre tavole. La ricerca scientifica dimostra che la plastica, sotto forma di microplastiche, è entrata nella catena alimentare ed è presente nell’aria che respiriamo e nei cibi che assumiamo.

In questa data simbolica, la Lega Navale Italiana con Marevivo, Alleanza delle Cooperative Italiane - Settore Pesca, Associazione Mediterranea Acquacoltori, Associazione La Grande Onda, AssoSub, CNR, Compagnia della Vela di Venezia, Fondazione Dohrn, Lega Italiana Vela, Legacoop Agroalimentare, Mitilicoltori Basso Lazio, O.P. Mytilus Campaniae, O.P. Produzione Molluschi Regione Campania, Pescaturismo Regione Campania, Ricercatori Università Politecnica delle Marche e Sea Shepherd chiedono al Governo un intervento immediato. È trascorso già un anno dall’approvazione della "Legge Salvamare", faticosamente ottenuta dopo ben quattro anni di battaglie, ma non è ancora operativa perché mancano i decreti attuativi.

Il problema non è risolto, nonostante la buona volontà del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che, di concerto con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha deliberato uno dei decreti attuativi che premia i pescatori che riportano a terra i rifiuti trovati nei loro attrezzi da pesca.

È necessario considerare l’intera filiera che prevede nei porti il punto di sbarco, con il conseguente smaltimento dell’enorme quantità di materiale che dal mare viene riportato in banchina.  Questa Legge, quindi, che consente ai pescatori di depositare nei porti la plastica recuperata con le reti, invece di ributtarla in mare, e di poter installare sistemi di raccolta di rifiuti alle foci dei fiumi, non è ancora attuabile.

La plastica rappresenta l’80% dei rifiuti presenti negli oceani, dalle acque superficiali fino ai fondali marini. Nel Mar Mediterraneo finiscono più di 200.000 tonnellate di plastica all’anno, cioè il contenuto di oltre 500 container al giorno. È incalcolabile quanta plastica in questi cinque anni sia finita in acqua o non abbiamo potuto recuperare a causa della mancanza di questi decreti attuativi.

“Sappiamo – ha dichiarato Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – che l’attuazione della legge non risolverà tutti i problemi dell’inquinamento da plastica, ma rappresenta uno strumento concreto per ridurne la presenza in mare. Purtroppo le microplastiche sono ovunque: nella pioggia, nel sale e ne ingeriamo anche in grandi quantità. Le ultime scoperte scientifiche dimostrano che sono presenti anche nel nostro corpo, sono entrate nei tessuti della placenta delle donne, luogo sacro dove ha origine la vita, nel latte materno e persino nel liquido seminale. Non sappiamo ancora quali siano gli effetti sul corpo umano ma conosciamo quelli sugli animali. I biologi marini nei loro studi hanno rilevato anche una trasformazione del loro ciclo vitale, il cambio di sesso e l’infertilità. Altra conseguenza terribile è il ritrovamento di nanoplastiche negli occhi dei pesci, che è causa di cecità. E se succedesse anche agli uomini? Cosa dobbiamo ancora scoprire per capire che è giunto il tempo di cambiare rotta e di pensare che la salute del mare dipende dalla nostra e viceversa?”.