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Si è conclusa lo scorso 2 gennaio la prima edizione del B.Lex eSail Trophy: Federico Colaninno, promettente talento della vela italiana, sarà il primo ad incidere il suo nome sul trofeo challenge messo in palio dal B.Lex Sailing Club asd.

Il secondo gradino del podio, al termine della Serie Finale articolatasi su sei prove più Medal Race è stato conquistato dal già campione del mondo juniores di match race Ettore Botticini, mentre al terzo posto è arrivato Gianluca Furlan, in regata per conto dell'Argentario Sailing Academy, per la quale ricopre anche la posizione di istruttore.

Il premio speciale, assegnato a insindacabile giudizio del Comitato Organizzatore, è stato vinto da Livia Beltrano, specialista della classe Optimist, che si è distinta quale più giovane velista entrata in finale.

Alla premiazione ha presenziato Francesco Ettorre, presidente della Federvela (F.I.V.), che nel suo messaggio non ha mancato di sottolineare l’importanza della promulgazione dello sport della vela anche attraverso l’uso delle tecnologie.

Rifiuti e detriti sparsi sulle scogliere e sulla strada. Questo il risultato di una mareggiata che, nei giorni scorsi, ha colpito la costa laziale nei pressi di Fiumicino. Così si presenta la zona del vecchio, colpita, come tutta la zona, dalla forte mareggiata e dal vento a 90 km/h.

La nuova ondata di tonnellate di rifiuti, tronchi, trasportata dalla furia delle onde si è andata a sommare a quella che aveva già colpito la zona con le mareggiate di inizio dicembre. Una situazione più che delicata e tematica, quella dei rifiuti marini, a cui da sempre la Lega Navale presta attenzione.

 

Foto di repertorio

Il giorno 20 Dicembre 2020, dopo essere stata rinviata più volte a causa del maltempo, finalmente si è potuta disputare la gara di pesca in apnea, valida come Selettiva per la Zona 9 (Calabria e Basilicata) organizzata dall’A.S.D. Isola Ambiente Apnea in collaborazione con il Gruppo Sportivo della Lega Navale Italiana Sezione Le Castella. A supporto dell’organizzazione ci sono stati come supporto a terra il Gruppo di Protezione Civile dell’Associazione Isola Ambiente Apnea, come supporto sanitario l’Associazione Misericordia di Papanice con la presenza di una ambulanza attrezzata per il primo soccorso e come supporto logistico in mare la Cooperativa Blu Mediterranea e il Diving Made in Sub.

La gara, inserita nel circuito delle gare di importanza nazionale dalla F.I.P.S.A.S. –  C.O.N.I., si è svolta nelle acque difronte allo splendido villaggio Praialonga al confine est del Comune di Isola di Capo Rizzuto, l’unica zona del territorio comunale fuori dall’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”, all’interno della quale, purtroppo, le gare di pesca in apnea sono vietate.

Il vincitore è risultato l’atleta in forza all’A.S.D. Isola Ambiente Apnea Madia Luigi con uno stupendo carniere che presentava una meravigliosa spigola di oltre 4,00 kg che gli ha permesso di aggiudicarsi anche il premio come miglior preda: una stupenda opera unica del maestro ceramista Vizzacchero Emanuel. Al secondo posto si è classificato l’atleta del Mimmo Arena Palmi Salmieri Roberto e al terzo un altro atleta dell’A.S.D. Isola Ambiente Apnea Rota Alessandro.

L’A.S.D. Isola Ambiente Apnea ha anche vinto la classifica a squadre davanti al Mimmo Arena Palmi e alla Chico Sub di Catanzaro.

Le associazioni organizzatrici A.S.D. Isola Ambiente Apnea e Lega Navale Italiana Sezione Le Castella che da anni, promuovono il nostro meraviglioso territorio organizzando gare di pesca in apnea e di apnea indoor e outdoor, lanciano un appello agli Enti e alle Istituzioni locali e nazionali al fine di poter riconsiderare la figura del pescatore sportivo agonista, non più un ostacolo alla tutela dell’ambiente marino ma, al contrario, una risorsa a disposizione del territorio sia in funzione di conoscenza, sia in funzione di prevenzione sia in funzione di tutela delle risorse marine.

La Coppa America di Vela è iniziata e Luna Rossa è pronta a scaldare i cuori dei tifosi italiani. Prima del via alla competizione, però, Francesco Bruni (timoniere di Luna Rossa e testimonial dei Campionati Mondiali Classe “Hansa” che si terranno il prossimo anno nella sede della Lega Navale Italiana di Palermo – ha voluto mandare i video-saluti del team a tutta la Lega Navale Italiana.

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L’innovazione arriva nel settore nautico. A Napoli è partito un progetto di ricerca e sviluppo sperimentale: “TME - Processo Automatico per l'Implementazione di Tecnologie per la Mobilità Efficiente Navale”, finalizzato a sperimentare una nuova tecnologia di automazione dei processi di produzione per la riconversione del parco natanti in circolazione e il miglioramento dell’impatto ambientale. In particolare, il progetto consentirà di dotare le imbarcazioni di un sistema per ridurre l’attrito idrodinamico mediante appendici foil (anche retrattili) e di un sistema di propulsione maggiormente ecologico ed efficiente dotato di tecnologia dual fuel (carburante tradizionale-gas) oppure ad alimentazione ibrida elettrica.

Un sistema intelligente, con una sensoristica particolare collegata ad una centralina di comando, consentirà di governare l’imbarcazione e la modifica degli assetti rispetto alle condizioni di navigazione per garantire comfort e sicurezza. I foil, infatti, sono le “ali” che sollevano la barca in navigazione, visti per la prima volta nella Coppa America di vela. Se utilizzati, riducono la resistenza idrodinamica dell’imbarcazione, garantendo le stesse prestazioni con minor potenza e con un risparmio di carburante impiegato di circa il 40 per cento. Queste soluzioni tecniche si propongono anche come rimedio ad alcune “inadeguatezze” del motore diesel, largamente utilizzato nella propulsione nautica, come le consistenti emissioni inquinanti e i costi elevati.

Il progetto intende, dunque, dare una risposta alle esigenze del mercato in termini di riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi, prestazioni e affidabilità, puntando su tecnologie innovative che possano far coesistere tutti questi elementi.

Il 27 Novembre 2020, il Colonnello Monacci (Presidente della Sezione della Lega Navale Italiana di Livorno) ha presentato il progetto europeo a carattere ambientale “Science Together”, al quale la Sezione toscana parteciperà insieme ad ISPRA e CNR, e che avrà come testimonial Merope, la storica imbarcazione della Marina Militare. “Il progetto - come sostiene Monacci – ha lo scopo di unire scienza e società”.
L’ambiente diviene sempre più drammaticamente importante, soprattutto se si pensa che ne siamo i custodi per le generazioni future.

Alla conferenza ha partecipato Isabella Buttino (biologa marina ISPRA), che ha spiegato come si possa definire pulito un mare in cui le condizioni chimiche, fisiche e biologiche non minacciano le specie che lo popolano. La Buttino, inoltre, ha spiegato l’importanza del plancton, che nel mare la fa da padrone, in quanto alla base della catena alimentare.

Silvia Giuliani, (ricercatrice ISPRA) ha invece parlato dell’ormai imprescindibile binomio uomo – plastica. “Purtroppo è una convivenza assai difficile. Le plastiche arrivano dai fiumi per poi disperdersi negli oceani e tornare nuovamente sulla terraferma. Terra e mare sono connessi più di quanto immaginiamo”. In sintesi: non basta pulire le spiagge o mettere delle ‘panne’ nei fiumi affinché i rifiuti non arrivino in mare, ma “è basilare il senso civico dell’uomo, mattone fondamentale per l’edificio sostenibile che vogliamo costruire”, come ha sostenuto in risposta Monacci.

Alla riunione ha partecipato anche Paola Gennaro (ISPRA) che ha spiegato quanto il Mediterraneo sia un mare unico e che non ha assolutamente nulla da invidiare ai mari tropicali. Tuttavia, l’uomo impatta sempre più negativamente gli ambienti, facendo sì che la temperatura aumenti favorendo la proliferazione di mucillagini o agenti patogeni e inibendo la produzione di Carbonato di Calcio, fondamentale per i molluschi e non solo.

Luciano Masetti e Giacomo Tagliaferri (CNR) hanno invece spiegato come e quanto sia dannoso l’inquinamento luminoso (ad esempio per le tartarughe marine che anziché tornare verso il mare si avvicinano alle strade) e dei grandi periodi di siccità, alternati da bombe d’acqua.

Cosa possiamo fare per tutelare l’ambiente e il nostro mare? Innanzitutto capendo che i materiali sono ‘finibili’, imparando così a riciclare, riparare, riprogettare, ma soprattutto investire in educazione, istruzione e ricerca.

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