Gli auguri della Lega Navale Italiana all'Amerigo Vespucci!
Se quel giorno foste stati tra gli spettatori, il 22 febbraio 1931, presso il Regio Cantiere di Castellamare di Stabia, avreste visto autorità militari, civili e religiose e una grande nave-scuola pronta al varo: l’Amerigo Vespucci. Una nave-scuola destinata a navigare il mare e il tempo formando generazioni di ufficiali della Marina Militare. Consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931, entrò in servizio come nave-scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo, di tre anni più anziana, e costituendo con essa la Divisione Navi Scuola al comando dell'Ammiraglio Domenico Cavagnari.
Alla “nave più bella del mondo” la Lega Navale Italiana fa i suoi più sentiti auguri!
Un po’ di storia
Dalla sua entrata in servizio la Nave ha svolto ogni anno attività addestrativa (ad eccezione del 1940, a causa degli eventi bellici, e degli anni 1964, 1973 e 1997, per lavori straordinari), principalmente a favore degli allievi dell'Accademia Navale, ma anche degli allievi del Collegio Navale, ora Scuola Navale Militare "Francesco Morosini", degli allievi nocchieri, nonché di giovani facenti parte di associazioni veliche, quali la Lega Navale Italiana, la Sail Training Association - Italia ed anche l’ANMI.
La nave porta il nome del celebre navigatore, in onore del quale il "Nuovo Mondo" fu chiamato America. Amerigo Vespucci nacque a Firenze il 9 marzo 1454, da famiglia nobile e ricca (il padre, Nastagio, era notaio), e da giovane ricevette un'educazione di tipo umanistico sotto la guida dello zio Giorgio Antonio, frate domenicano. Dopo un'esperienza commerciale in proprio, Vespucci entrò al servizio dei Medici, per conto dei quali alla fine del 1491 si recò in Spagna, prima a Cadice e poi a Siviglia, dove la famiglia fiorentina possedeva un'agenzia la cui attività principale era quella di equipaggiare le navi.
I viaggi di Amerigo Vespucci furono di fondamentale importanza nella storia delle scoperte, perché convinsero gli studiosi del momento che le terre recentemente scoperte non facevano parte dell'Asia, come riteneva Colombo, ma erano realmente un "Nuovo Mondo". Inoltre, a differenza delle scoperte di Colombo, tenute gelosamente celate dalla Spagna, i viaggi di Vespucci furono da egli stesso resi noti al mondo scientifico e culturale dell'epoca. Il nome di Vespucci entrò quindi prima di quello di Colombo nell'immaginario collettivo dell'epoca, quale scopritore del "Nuovo Mondo"; per questo motivo, il geografo tedesco Waldseemüller propose, nella sua opera Cosmographiae introductio, pubblicata nel 1507, il nome di "America" per le nuove terre scoperte.
Le caratteristiche
Lo scafo è del tipo a tre ponti principali, continui da prora a poppa (di coperta, di batteria e di corridoio), più vari ponti parziali (copertini); la nave possiede due sovrastrutture principali, il castello a prora e il cassero a poppa, che si elevano sul ponte di coperta ma che idealmente ne sono la continuazione. Il caratteristico colore bianco e nero sottolinea il richiamo al passato: le fasce bianche in corrispondenza dei ponti di batteria e corridoio ricordano infatti le due linee di cannoni del vascello ottocentesco alla cui tipologia il progettista si era ispirato.
A prora della nave si trova la polena, che rappresenta Amerigo Vespucci, realizzata in bronzo dorato. Caratteristica della nave sono i fregi di prora e l'arabesco di poppa, in legno ricoperti di foglia d'oro zecchino. Il fasciame è composto da lamiere di acciaio di vario spessore (da 12 a 16 mm.), collegate mediante chiodatura alle costole, che costituiscono assieme alla chiglia e ai bagli l'ossatura della nave. Tale sistema garantisce la necessaria flessibilità al trave nave; l'impermeabilità del tutto è assicurata dallo stretto contatto fra metallo e metallo, fortemente compressi dalla fitta chiodatura, che deve essere quindi realizzata a regola d'arte.
Per quanto attiene la randa, il boma è in acciaio mentre il picco è in legno. Molte altre parti della nave sono in legno, diversificato a seconda delle caratteristiche richieste: teak per il ponte di coperta, la battagliola e la timoneria, mogano, teak e legno santo per le attrezzature marinaresche (pazienze, caviglie e bozzelli), frassino per i carabottini, rovere per gli arredi del Quadrato Ufficiali e per gli alloggi Ufficiali, mogano e noce per la Sala Consiglio.
La lunghezza della Nave al galleggiamento è di 82 metri, ma tra la poppa estrema e l'estremità del bompresso si raggiungono i 101 metri. La larghezza massima dello scafo è di 15,5 metri, che arrivano a 21 metri considerando l'ingombro delle imbarcazioni, che sporgono dalla murata, e a 28 metri considerando le estremità del pennone più lungo, il trevo di maestra. L'immersione massima è pari a 7,3 metri.
Se mai avrete la fortuna di salire sulla Vespucci vivrete un’esperienza unica e avrete la fortuna di vedere dal vivo una delle targhe più iconiche del mondo marinaresco italiano: “Non chi comincia ma quel che persevera”.