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Domenica 11 Aprile 2021 si celebra per il terzo anno la Giornata Nazionale del mare, istituita nel 2018 con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 229/2017. Con questo provvedimento la Repubblica italiana ha riconosciuto l’11 aprile di ogni anno come il giorno nel quale celebrare il mare, l’oro blu, inteso come risorsa di grande valore ambientale, scientifico-ricreativo ed economico.

Finalmente il nostro mare inizia ad essere visto da un’altra prospettiva e non solo come fonte di divertimento durante la stagione estiva.

Purtroppo, a causa della pandemia che da circa un anno ci perseguita, non possiamo celebrarlo a dovere, con manifestazioni, eventi ludico-didattici, o mostre. Tuttavia, la Lega Navale Italiana non si è mai fermata ed ha, anzi, continuato a sostenere la difesa dell’ambiente marino e a divulgarne l’importanza. In questi mesi di forzata stasi, infatti, numerose sono state le attività con altri enti ed Università italiane al fine di collaborare per un mare più ecosostenibile.

Tra gli inquinanti che maggiormente affliggono i nostri mari ci sono gli oli esausti (oltre alle famose plastiche). Quante volte vi capita di friggere e di non sapere dove buttare l’olio utilizzato? O meglio quante volte vi capita di gettarlo nello scarico del wc o nel lavandino? L’olio, in questo modo, termina diretto nel nostro prezioso mare, creando una superficiale pellicola che impedisce l’ossigenazione dell’acqua e compromettendo l’esistenza di flora e fauna. In più, l’olio esausto ostacola la penetrazione in profondità dei raggi solari danneggiando drasticamente l’ambiente marino e la vita in acqua. Basta infatti un kg di olio vegetale esausto ad inquinare una superficie d’acqua di 1.000 m2.

Per tali ragioni la Lega Navale Italiana ha deciso di aderire al progetto “Save the sea Recycle cooking oil” insieme a Marevivo, Renoils, Guardia Costiera ed Assonat.  In particolare per quanto concerne la Lega Navale Italiana, ad ognuna delle SS.PP che prenderà parte al progetto verrà assegnato un grande contenitore di raccolta dell’olio esausto, destinato principalmente ai diportisti e saranno forniti materiali informativi, una locandina per il porto e dei leaflet da distribuire in italiano e in inglese per spiegare in maniera semplice il funzionamento della campagna e le finalità di carattere ambientale.

L’olio raccolto subisce una serie di trattamenti per poi essere riutilizzato in diversi ambiti, quali la produzione di biodiesel per autotrazione, l’utilizzo in impianti di cogenerazione, la produzione di bio-lubrificanti, nel mondo della cosmetica con la produzione di saponi, cere e altro. Dal punto di vista dei gas a effetto serra, si stima che ogni tonnellata di rifiuto riutilizzato comporti una media 2,3 tonnellate di anidride carbonica equivalente non immessa nell'atmosfera, già depurata dalle immissioni inerenti ai trasporti e alla lavorazione.

È tramite questo progetto che la Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana vuole celebrare la giornata Nazionale del mare 2021, e augurare ad esso e a tutti noi una rapida e meravigliosa ripresa.

 

Con un progetto promosso dall'Area marina protetta (Amp) "Regno di Nettuno" con Oceanomare Delphis, è iniziato tra Ischia e Procida il monitoraggio invernale dei cetacei. Con l’obiettivo di studiare la distribuzione dei cetacei durante i mesi freddi, saranno analizzati i comportamenti di sette specie di cetacei tra cui il capodoglio (Physeter macrocephalus) e il delfino comune (Delphinus delphis). 


Dall’Amp fanno sapere che: “Come in tutto il Mediterraneo le specie presenti in queste acque, sono soggette a pressioni di natura antropica che impatta questi animali sia a livello di singoli individui che di popolazioni. Per gli individui, i pericoli sono rappresentati principalmente dalle catture incidentali negli attrezzi da pesca e dalle collisioni accidentali con imbarcazioni. L'impatto sulle popolazioni è invece principalmente causato dalla degradazione dell'ambiente. Inoltre, l'area di studio è soggetta ad una elevata concentrazione di traffico marittimo mercantile e da diporto che, oltre ad incrementare in maniera esponenziale il rischio di collisioni con i singoli individui, causa disturbo acustico al sofisticato apparato di produzione e ricezione dei suoni di cui sono dotati i cetacei”.


Per quando riguarda le modalità di monitoraggio e studio, le uscite si svolgeranno da gennaio ad aprile a bordo di Jean Gab, il cutter di Oceanomare Delphis attrezzato per la ricerca sui cetacei grazie a strumentazione che permette il monitoraggio visivo e la foto-identificazione degli animali.


“Avere nelle nostre acque mammiferi così carismatici ed importanti dal punto di vista ambientale è un vero e proprio privilegio tutelarli e divulgare questa biodiversità, che costituisce un innegabile valore aggiunto per i nostri territori, sono precise due priorità per la nostra area marina protetta" ha riferito Antonino Miccio, direttore dell'Amp Regno di Nettuno.


Barbara Mussi, presidente di Oceanomare Delphis, ha aggiunto:"La campagna di monitoraggio invernale dei cetacei nel Regno di Nettuno aggiungerà importanti e fondamentali informazioni utili alla migliore tutela e salvaguardia delle specie presenti", aggiunge Barbara Mussi, presidente di Oceanomare Delphis.


Nel 2017, la Marine mammal protected areas (Imma) task force dell'Iunc, ha riconosciuto, anche grazie agli studi e le documentazioni degli studiosi e di volontari, le acque di Ischia e Ventotene come Important Imma con delfino comune, tursiope, Tursiops truncatus, e balenottera comune, Balaenopteraphysalus, come specie chiave.

 

 

Ottobre è stato il mese del nuovo progetto ideato dalla Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana: “I Paladini del mare”. Tale piano ha come scopo quello di diffondere tra Soci e simpatizzanti (in particolare i più giovani), la cultura del rispetto dell’ambiente marino nella sua fruizione secondo comportamenti corretti e sostenibili. Il progetto, inoltre, pone l’obiettivo di mappare l’inquinamento dei litorali italiani, degli specchi d’acqua interni, dei fondali marini, oltre a prevedere la raccolta di rifiuti, quali plastiche, reti ed altri agenti inquinanti rimovibili, ma anche quelli non gestibili per natura o dimensioni (macchie oleose, idrocarburi, rifiuti speciali o ingombranti), segnalando tali situazioni alle Autorità competenti. Il progetto, inoltre conferisce estrema importanza alla ricerca, monitoraggio e localizzazione di specie protette ai sensi della Direttiva Europea 92/43/CEE, meglio nota come Direttiva Habitat. Tra questi cetacei, tartarughe della specie Caretta caretta, e della Pinna nobilis, il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo (raggiunge un metro di lunghezza), ormai quasi a rischio estinzione.

“I paladini del mare” ha attualmente visto come protagonisti nei week-end di ottobre le Sezioni di Ostia, Fiumicino e Pomezia, che hanno coinvolto non solo i loro soci ma anche i relativi familiari (bambini, ragazzi ed adulti), soci esperti in materia ambientale, istruttori sportivi ed anche sostenitori esterni. Un mese di prova prima di estendere tale progetto a tutta Italia.

Il bilancio della mobilitazione effettuata dalla Sezione di Ostia lungo il litorale romano e nel Canale dei Pescatori comprende circa 150 pezzi di plastica recuparati in mare, tra scatole di polistirolo, i classici bastoncini dei lecca lecca, tappi e bottiglie di plastica, bottiglie di vetro, reti da pesca e cotton fioc.

Kayak e derive sono invece state utilizzate per la raccolta dei rifiuti dalla Sezione di Pomezia lungo il fosso “della Crocetta” che costeggia la spiaggia antistante la sezione, e sulla spiaggia stessa. L’inventario dei rifiuti effettuato dalla Sezione di Pomezia prevede la presenza  di oggetti del tutto simili a quelli ritrovati ad Ostia, con l’eccezione di alcuni materiali ingombranti quali: parti di barche, “scheletri” di ombrelloni, aste arrugginite.

L’ultima giornata dedicata al progetto è stata effettuata il giorno 18 ottobre u.s dalla Sezione di Fiumicino, in concomitanza con alcuni volontari di Marina di Cerveteri, stesso luogo dove è stata prevista la pulizia della battigia. Sommariamente i rifiuti sono gli stessi delle altre due Sezioni della LNI, ma da non sottovalutare il ritrovamento di Dispositivi di Protezione Individuale, ovvero le mascherine, che stiamo utilizzando da circa un anno a questa parte per l’emergenza sanitaria da CoVid - 19.

Tuttavia, “I Paladini del mare” è solo all’inizio: un progetto pilota che ci auspichiamo di poter applicare a tutte le 218 Sezioni e 49 Delegazioni della Lega Navale Italiana.

Ancora magnifici avvistamenti per il Gruppo Pelagos della sezione L.N.I. di Finale Ligure. In varie uscite tra febbraio e marzo, infatti, il gruppo ha incrociato a largo della costa ligure un branco di tursiopi con diversi cuccioli al seguito.

I tursiopi hanno accompagnato l’imbarcazione – dove erano presenti Renzo Briano, Paola Pastorino e  Carlo Mamberto del Gruppo Pelagos della sezione L.N.I. di Finale Ligure – dal porto di Finale Ligure sino all’isola della Gallinara.

 

Ieri, 14 gennaio 2021, intorno alle ore 15:00 nel porto di Sorrento, si è svolto un angoscioso dramma. Una balenottera di circa 8 metri è infatti entrata nel porto, non riuscendo ad invertire la rotta per  trovare la via di uscita per molto tempo.

In una disperata ricerca di salvezza, la povera bestia è andata in collisione contro il dente del molo, procurandosi sanguinanti lacerazioni e ferite. Tantissime le persone accorse, tra cui il vicepresidente della Sezione di Sorrento Guido Gargiulo e molti soci della Sezione stessa, per la affannosa e disperata ricerca per trovare una soluzione e liberare il cetaceo.

Nel giro di 20 minuti, finalmente, la balena lentamente si è avviata  verso l’uscita per poi inabissarsi poco dopo. Il Vicepresidente della Sezione di Sorrento, insieme alle Autorità locali, hanno avvertito dell’accaduto la Stazione Zoologica Anthon Dorn di Napoli e la Capitaneria di Porto di Castellammare.

Siamo a novembre ed passato quasi un anno dal primo caso accertato di CoVId-19 in Italia, che ha cambiato notevolmente il nostro stile di vita.

Abbiamo passato quasi tre mesi chiusi in casa, senza mai uscire se non per esigenze particolari, per poi fare timidamente capolino nelle città deserte.

Città, parchi, laghi ed oceani che erano abituati alla nostra assenza, sono tornati ad essere popolati dall’essere umano. Finalmente ci siamo riappropriati, più o meno, delle nostre vite. Il tutto con mascherine e guanti, i cosiddetti dispositivi di protezione individuali (dpi), sempre al seguito.

Abbiamo sperato di poter passare la nostra estate al mare e così è stato. Questo, però, ha generato – probabilmente, a causa di mancati controlli –una nuova condizione di semi lockdown, ed un eccessivo rilascio di mascherine nell’ambiente, terrestre e marino.

Se da un lato il CoVId-19 ha permesso che la natura si riappropriasse dei propri spazi, dall’altro ha causato notevoli danni.

Non a caso, è stato recentemente lanciato l’allarme per il ritorno alla tanto temuta plastica monouso, messa al bando per il suo forte potere inquinante. Sembra assurdo che tutto questo sia accaduto ora, proprio nel momento in cui si stava facendo breccia nel cuore e nella mente della gente, nel far comprendere l’importanza vitale del mare e dell’utilizzo di oggetti monouso o plastic free. Attualmente  gli oceani e i mari, che già prima del 2020 erano tra i principali punti di accumulo dei rifiuti di plastica, sono costellati di mascherine e guanti.

A tal proposito sono già state fatte – anche dalle Sezioni della Lega Navale Italiana – opere di pulizie delle spiagge e dei fondali. Fa male sapere che in soli 100 metri di battigia sono state ritrovate circa 70 mascherine monouso, che si stima abbiano un periodo di smaltimento di circa 450 anni.Fa male pensare che questa pandemia, purtroppo, durerà ancora per qualche tempo, e che con lei si protrarrà anche l’uso delle mascherine e, di conseguenza, anche l’inquinamento dell’ambiente.

Basterebbero davvero poche accortezze per evitare di inquinare il nostro Pianeta, già fin troppo martoriato, gettando le mascherine monouso in recipienti appositi o utilizzandone modelli in tessuto e lavabili.
Basterebbe essere solamente un po' più responsabili e meno indifferenti a tutto ciò che ci circonda.

Lo scorso 1 marzo 2021 si sono chiusi i termini per la presentazione degli elaborati per la partecipazione al concorso “Insieme cambiamo la rotta”, bandito dalla Lega Navale Italiana in stretta collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (M.I.UR.), inizialmente programmato per l’anno scolastico 2019/2020 e, successivamente, prorogato al corrente anno scolastico 2020/2021.

Il concorso ha avuto lo scopo di diffondere i temi legati all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile e di sensibilizzare i giovani su argomenti ormai di noto interesse e fama, ovvero l’inquinamento dalla plastica in mare ed i cambiamenti climatici.

Hanno partecipato con entusiasmo, passione ed interesse al concorso nazionale più di 70 istituti scolastici primari e secondari di tutta Italia, per un totale di circa 500 progetti, arrivati nelle diverse modalità proposte dal bando (temi, video, foto e disegni).

In considerazione del numero elevato di partecipanti è stata organizzata una commissione straordinaria, composta da alcuni membri della Lega Navale Italiana, che sceglierà settanta tra i lavori proposti, al fine di agevolare poi la scelta finale dei vincitori per mezzo di un’ulteriore riunione tra rappresentanti della stessa Lega Navale e alcuni membri del M.I.U.R..

La Lega Navale Italiana rappresenta l’opportunità per vivere il mare a 360 gradi, aperta a tutti: giovani, adulti di ogni età, ma con un particolare riferimento al sostegno della fruizione del mare da parte delle categorie sociali meno agiate e delle persone diversamente abili, oltre a svolgere una continua azione di forte contributo alla salvaguardia dell’ambiente marino e delle acque interne, attraverso la diffusione della cultura del massimo rispetto per l’ambiente.

Rifiuti e detriti sparsi sulle scogliere e sulla strada. Questo il risultato di una mareggiata che, nei giorni scorsi, ha colpito la costa laziale nei pressi di Fiumicino. Così si presenta la zona del vecchio, colpita, come tutta la zona, dalla forte mareggiata e dal vento a 90 km/h.

La nuova ondata di tonnellate di rifiuti, tronchi, trasportata dalla furia delle onde si è andata a sommare a quella che aveva già colpito la zona con le mareggiate di inizio dicembre. Una situazione più che delicata e tematica, quella dei rifiuti marini, a cui da sempre la Lega Navale presta attenzione.

 

Foto di repertorio

Il Comune di Finale Ligure ha aderito al trattato internazionale del Partenariato Pelagos. L’Amministrazione Comunale ha posto in essere numerose iniziative finalizzate alla promozione e alla realizzazione di tutte le attività previste nel trattato stesso e che portano lustro ed interesse per il territorio e le sue bellezze.

Molte delle iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale di Finale si sono svolte con il supporto e la fattiva collaborazione del Gruppo Sociale Pelagos L.N.I che, da diversi anni ormai, si è creato ed opera all’interno della L.N.I., sezione di Finale Ligure. Tale gruppo, fondato da Renzo Briano e Paola Pastorino, annovera fra i suoi simpatizzanti e collaboratori molti diportisti e pescatori, ma anche skipper e operatori professionisti, nonché biologi e ricercatori di chiara fama.

Il gruppo è impegnato in attività di avvistamento, fotografia, segnalazione di mammiferi marini, tartarughe ed altre specie marine di interesse scientifico che, a terra, si traducono in interventi di sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente e della sua tutela, nonché della promozione della ricchezza e della bellezza del nostro mare e della nostra costa, rivolti ad un pubblico eterogeneo, con particolare interesse per i giovani e gli studenti, provenienti da scuole del territorio, ma anche da istituti scolastici di regioni limitrofe, in particolare del Nord Italia.

In stretta collaborazione con il Comune di Finale Ligure, nell’ambito delle azioni previste dal Partenariato Pelagos, il gruppo a concorso alla realizzazione delle seguenti iniziative:

  • La messa a disposizione di foto per realizzazione sculture e pannelli esplicativi, collocati sul Percorso dei Cetacei.
  • L’organizzazione di una conferenza, con la presenza del prof. Maurizio Wurtz, con proiezione di foto e filmati, realizzati nel mare antistante il Finalese, in occasione dell’inaugurazione del percorso dei cetacei.
  • L’organizzazione di una serata-evento, nell’ambito della manifestazione Varigotti e Fritti, nuovamente con la partecipazione del prof. M. Wurtz, che ha riscosso grande successo di pubblico.
  • La collaborazione con l’Associazione Menkab per la realizzazione dell’evento Mare in Mostra, svoltosi all’interno della Lega Navale, con esposizione di materiale fotografico e video, proveniente anche dall’archivio del Gruppo sociale Pelagos; tale evento ha riscontrato un considerevole successo di pubblico e di critica.
  • La partecipazione all’evento Terramare, con proiezione di foto e filmati e relazione, a favore del pubblico presente.
  • La messa a disposizione di proprio materiale fotografico e filmati per l’Ufficio di Turismo del Comune di Finale, utile alla realizzazione di una brochure finalizzata alla promozione turistica integrata del territorio, a livello nazionale ed internazionale.
  • La stesura di articoli di giornale, puntualmente pubblicati da quotidiani quali La Stampa e Il Secolo XIX, corredati di documentazione fotografica, che sempre testimonia gli avvistamenti effettuati in prossimità della costa Finalese.
  • La pubblicazione, sulla pagina Pelagos di fb, gestita dal gruppo stesso e che riscontra migliaia di visualizzazioni e commenti entusiastici, di foto e filmati di mammiferi marini, avvistati nel mare di Finale che, puntualmente, viene citato
  • La costante condivisione, in tempo reale, su un gruppo W.App, di cui Renzo Briano è amministratore, di contributi fotografici e filmati, realizzati da tutti i membri, che consente di informare chi si trova in mare, biologi, ricercatori, skipper o diportisti, di ciò che si può vedere in un dato momento, in un dato luogo, fornendo le coordinate e l’indicazione della specie avvistabile.
  • Per il corrente anno, il gruppo Pelagos si è impegnato a fornire la relazione, corredata di materiale fotografico e filmati in HD, così come richiesto, illustrante le attività, che il Comune ha svolto nell’ambito del partenariato, al Segretario permanente dell’Accordo Pelagos”.

L’Amministrazione Comunale Di Finale Ligure oltre aver promosso tutte le attività innanzi elencate, ha contribuito fattivamente all’installazione di un sollevatore per disabili ubicato in porto S.Donato, con il quale il Gruppo Pelagos L.N.I. - Sez. di Finale e Soci ha accompagnato ed accompagna persone disabili, sia anziani che giovani, a delle brevi uscite in mare, proiettando all’interno della Sezione video e diapositive di mammiferi marini, video ed diapositive, riprese e scatti fatti unicamente nel mare prospiciente il Finalese, ciò per una promozione puntuale, consapevole e mirata delle bellezze autentiche del Finalese ed ai fini della tutela dell’ambiente – fauna e flora marina sia del mare che aria e terra.

Per venerdì 22 gennaio il Parco Nazionale dell'Asinara - Area Marina Protetta ha organizzato la giornata conclusiva di “Clean Sea LIFE”, progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini di cui è capofila. Tale progetto in quattro anni ha coinvolto 170.000 cittadini, rimosso 112 tonnellate di spazzatura dai mari e ispirato normative per ridurre la pressione dei rifiuti in mare.

All’evento – che potrà essere seguito in live streaming su You Tube, Facebook e Matex TV (canale 272 del digitale terreste in Sardegna)– prenderanno parte Sergio Costa (Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare), Paola Deiana (relatrice del DL Salvamare), Giovanni Pettorino (Comandante Generale della Capitaneria di Porto), Riccardo Rigillo (Direttore Generale della Pesca, Ministero delle politiche agricole), Angeo Salsi (Direttore del programma LIFE della Commissione Europea), Gabriella Scanu (Commissario del Parco Nazionale dell’Asinara) e Vittorio Gazale (Direttore del Parco Nazionale dell’Asinara); modererà Eleonora deSabata (portavoce Clean Sea LIFE).

Clean Sea LIFE è un progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini co-finanziato dal programma LIFE della Commissione Europea, il cui capofila è il Parco Nazionale dell'Asinara con Conisma - Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, insieme a Fondazione Cetacea, Legambiente Onlus, MedSharks e Centro Velico Caprera.

Il 27 Novembre 2020, il Colonnello Monacci (Presidente della Sezione della Lega Navale Italiana di Livorno) ha presentato il progetto europeo a carattere ambientale “Science Together”, al quale la Sezione toscana parteciperà insieme ad ISPRA e CNR, e che avrà come testimonial Merope, la storica imbarcazione della Marina Militare. “Il progetto - come sostiene Monacci – ha lo scopo di unire scienza e società”.
L’ambiente diviene sempre più drammaticamente importante, soprattutto se si pensa che ne siamo i custodi per le generazioni future.

Alla conferenza ha partecipato Isabella Buttino (biologa marina ISPRA), che ha spiegato come si possa definire pulito un mare in cui le condizioni chimiche, fisiche e biologiche non minacciano le specie che lo popolano. La Buttino, inoltre, ha spiegato l’importanza del plancton, che nel mare la fa da padrone, in quanto alla base della catena alimentare.

Silvia Giuliani, (ricercatrice ISPRA) ha invece parlato dell’ormai imprescindibile binomio uomo – plastica. “Purtroppo è una convivenza assai difficile. Le plastiche arrivano dai fiumi per poi disperdersi negli oceani e tornare nuovamente sulla terraferma. Terra e mare sono connessi più di quanto immaginiamo”. In sintesi: non basta pulire le spiagge o mettere delle ‘panne’ nei fiumi affinché i rifiuti non arrivino in mare, ma “è basilare il senso civico dell’uomo, mattone fondamentale per l’edificio sostenibile che vogliamo costruire”, come ha sostenuto in risposta Monacci.

Alla riunione ha partecipato anche Paola Gennaro (ISPRA) che ha spiegato quanto il Mediterraneo sia un mare unico e che non ha assolutamente nulla da invidiare ai mari tropicali. Tuttavia, l’uomo impatta sempre più negativamente gli ambienti, facendo sì che la temperatura aumenti favorendo la proliferazione di mucillagini o agenti patogeni e inibendo la produzione di Carbonato di Calcio, fondamentale per i molluschi e non solo.

Luciano Masetti e Giacomo Tagliaferri (CNR) hanno invece spiegato come e quanto sia dannoso l’inquinamento luminoso (ad esempio per le tartarughe marine che anziché tornare verso il mare si avvicinano alle strade) e dei grandi periodi di siccità, alternati da bombe d’acqua.

Cosa possiamo fare per tutelare l’ambiente e il nostro mare? Innanzitutto capendo che i materiali sono ‘finibili’, imparando così a riciclare, riparare, riprogettare, ma soprattutto investire in educazione, istruzione e ricerca.

Sabato 24 Ottobre, alle ore 8:30 presso lo scivolo della fiumara del Puntone di Scarlino, prenderà il via la giornata ecologica "A MARE IL MARE" .

L’evento è organizzato dai comuni di Scarlino di Follonica in collaborazione con il Gruppo sub della Sezione LNI di Follonica. Nelle intenzioni degli organizzatori ci sono momenti di pulizia dei fondali e delle spiagge adiacenti il golfo di Follonica. Saranno coinvolti circa 30 subacquei apneisti che scandaglieranno i fondali alla ricerca di materiale estraneo come reti abbandonate, nasse, palamiti, plastiche di ogni genere e, come negli anni scorsi, motori marini, bombole di gas, boe affondate ecc...

Collaboreranno anche i sub con bombole dello Scarlino Diving Center che aiutati dai pescatori professionisti muniti di salpareti cercheranno di ripulire due relitti ricoperti da tramagli e sacchi di sciabiche abbandonati.
Contemporaneamente un gruppo di volontari diretti da guide ambientali, si prenderanno cura della spiaggia, dalla fiumara del Puntone per circa due Km verso Follonica, asportando tutto ciò che, abbandonato dall'uomo, con le mareggiate di ponente viene spiaggiato lungo la costa.

 I sindaci di Scarlino e Follonica uniti alle autorità marittime, alla CRI, alla VAB, ai presidenti  delle associazioni "Break The Distance" e "La Duna" ed al presidente Bruno Tamburini della LNI Follonica saluteranno e ringrazieranno i partecipanti sul molo ove sarà raccolto tutto il materiale.