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La Lega Navale Italiana – sezione di Trapani, in questi giorni ospiterà il catamarano LAGOON 450 denominato “ONE”.

L’imbarcazione del Centro Velico Caprera, sta realizzando, in collaborazione con la fondazione One Ocean Foundation ed altri partner, il progetto “M.A.R.E. Marine Adventure for Research & Education” il cui scopo è quello di analizzare lo stato delle acque nelle 22 aree marine protette del Tirreno, divulgare e far conoscere lo scopo del progetto e soprattutto lo stato del nostro mediterraneo.

Il 25 maggio alle ore 19.00, presso la sede della suddetta sezione di Trapani sita nei locali del Lazzaretto, verrà tenuto un incontro per la presentazione del predetto progetto con approfondimenti scientifici legati al monitoraggio della biodiversità marina

La serata costituirà un momento di coinvolgimento di tutti coloro che vogliano condividere esperienze legate alla salvaguardia ambientale del nostro mare.

La Sezione di Ostia della Lega Navale Italiana festeggia 84 anni dalla sua fondazione con un evento in grande stile. Si è tenuta ieri, giovedì 12 maggio, l'inaugurazione della sede storica, istituita nel 1938 e rinnovata dopo i recenti lavori di ristrutturazione. Un’occasione per celebrare l’importanza dello sport e della cultura marinaresca per tutto il territorio laziale e non solo. Nel corso dell’evento inaugurale, sono intervenuti diversi rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali ed esponenti delle maggiori associazioni sportive, enti con cui la Lega Navale Italiana collabora da tempo in diverse sedi sul territorio nazionale.

“È con estremo piacere che partecipo all’inaugurazione di questa sede storica presente da 84 anni in questo territorio”, ha affermato la Sottosegretario di Stato alla Difesa, Sen. Stefania Pucciarelli. “La Lega Navale italiana celebra quest’anno i 125 anni dalla sua nascita e quelli che sono i valori rimasti immutati nel tempo riguardano il trasferimento alle generazioni del rispetto dell’ambiente e del mare. Oltre a questo, i valori che vengono trasmessi sono quelli dell’inclusività e della solidarietà attraverso diversi progetti. Ogni Sezione della Lega Navale ha una propria peculiarità e si avverte la volontà di portare avanti il tema del mare mettendo al centro la sua fruizione e il suo rispetto”, ha concluso la Sottosegretario Pucciarelli.

“La giornata di oggi è una bella occasione di festa per ricordare le molte attività di questa storica Sezione in ambito sportivo, sociale, nella valorizzazione della cultura marittima e nella salvaguardia dell’ambiente marino", ha affermato il Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana, Amm. Donato Marzano, aggiungendo: "Queste sono le quattro aree che costituiscono la missione della Lega Navale da 125 anni e questa Sezione le porta avanti da tempo con ottimi risultati."

“Inauguriamo oggi una sede ristrutturata che dà il via ad una nuova alba per noi, per la Lega Navale Italiana e per il territorio. Era nostra intenzione riportare un pezzo di storia alla sua magnificenza e questo è stato reso possibile grazie al supporto della Lega Navale tutta”, ha dichiarato Carola De Fazio, Presidente della Sezione della Lega Navale di Ostia. “Vogliamo essere il punto di riferimento per lo sport e per l’inclusione sociale, con attività dedicate alle persone con disabilità e ai minori sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria. L’obiettivo è rendere il mare vivibile e navigabile per tutti coloro che oggi non possono permettersi di frequentarlo”, ha concluso la Presidente De Fazio. 

La struttura rinnovata aprirà le sue porte al pubblico sabato 14 maggio alle ore 10:00, con numerose attività volte a far conoscere e avvicinare tutti alla cultura marinaresca, allo sport e al divertimento, alla tradizione e all’ambiente. Anche la Sezione LNI di Ostia, infatti, ha aderito all’iniziativa “Passa il fine settimana con noi, in Lega Navale Italiana”, il primo open day nazionale lanciato dalla Presidenza della LNI, che ha già registrato l’adesione di decine di sezioni in tutta Italia. 

Si è concluso domenica 22 Maggio, con la terza giornata di gare, il XXX Campionato di Primavera organizzato dal Circolo dei Canottieri Palermo in collaborazione con la Lega Navale di Palermo.

Il programma ha previsto una prima giornata di regate a bastone nel Golfo di Palermo (il 9 aprile) e due regate costiere: l’8 Maggio, la “regata degli 8 porti” di circa 13 miglia, in collaborazione con lo Yacht Club del Mediterraneo, LNI Palermo e Clubino del Mare e il 22 Maggio abbinata alla “Veleggiata della Legalità” in collaborazione con i Circoli Riuniti Palermo e Vela Club Cefalù, una costiera di circa 9 miglia con partenza da Acqua dei Corsari e arrivo nelle acque antistanti Casa Falcone all’Addaura quale commemorazione del trentennale dalle stragi di mafia.

Tra i regatanti della categoria Gran Crociera, sul Dufour 382 GL denominato “Tatà" degli armatori Tramontano R. e Orlando M. ha svettato la bandiera di Sailing for Oncology, un progetto della Lega Navale Italiana Palermo che ha partecipato con un equipaggio interamente composto da persone che convivono con una patologia oncologica o che ne hanno conosciuto il difficile incontro.

Il progetto nasce dall’idea che l’esperienza dello stare in mare e del gestire un’imbarcazione facendo parte di un equipaggio, attivi e/o sostenga i fisiologici cambiamenti evolutivi favorendo la coesione del sé per mezzo del rinforzo dell’autostima, della consapevolezza del proprio corpo, dei propri limiti e potenzialità, nonché la capacità di tenere duro e arrivare al traguardo della propria vita. La vela, in virtù delle sue caratteristiche peculiari, si può trasformare in un setting privilegiato per un approccio psicologico e diviene, quindi, anche una forma di terapia. Essa rappresenta, infatti, un mondo nel quale ci si confronta contemporaneamente con sé stessi e con gli altri, in cui si mette in pratica la resilienza con cui i pazienti oncologici vivono ogni giorno e soprattutto ci si confronta con gli elementi della natura (vento, onde, correnti) che possono produrre benessere e distensione in momenti di calma ma che vanno anche dominati nei momenti di burrasca.

Da un punto di vista sociale, al contempo, il progetto mira alla sensibilizzazione in favore della lotta al tumore avanzato abbattendo il muro di silenzio e di pudore che ancora avvolge questo tema. Infatti, tra i due estremi dei tanti casi di guarigione dovuti agli enormi progressi fatti dalla scienza da una parte e dall’altra parte di un tasso di mortalità ancora drammaticamente elevato resta una sacca inesplorata rappresentata da tutti quei pazienti, sempre più numerosi, con patologia avanzata ma lungoviventi che reclamano con forza una qualità di vita accettabile, un sostegno da parte delle strutture nel creare canali atti a semplificare la loro già complicata vita, nell’essere orientati verso sinergie fatte di alimentazione, sport, benessere e fisioterapie come complementi imprescindibili delle terapie tradizionali ma soprattutto reclamano con forza il diritto inalienabile di poter avere in ogni regione centri di eccellenza nei quali essere seguiti nello stesso modo laddove, invece, attualmente la situazione della sanità italiana a macchia di leopardo, costringe i meridionali a faticosi viaggi della speranza aventi ricadute economiche e sociali negative su tutti.

Si è tenuta ieri, 9 maggio, a Motta di Livenza (TV) la presentazione del progetto Vela 4 ALL, nato dalla comune visione e finalità dell’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione (ORAS) di Motta di Livenza e di Andrea Stella, presidente dell’Associazione “Lo Spirito di Stella”, con la collaborazione della Lega Navale Italiana. Presente all’incontro il Presidente Nazionale, Amm. Donato Marzano, che ha portato i suoi saluti e ribadito il sostegno della Lega Navale ad un’iniziativa nata nel segno dell’inclusione e della pratica sportiva senza barriere.

Il progetto Vela 4 ALL mira ad avvicinare allo sport della vela le persone con paraplegia o tetraplegia gravi, allo scopo di migliorare la condizione di vita e facilitare il completo inserimento familiare e sociale. I benefici delle attività sportive e ricreative per le persone con disabilità sono ben riconosciuti. La ricerca e molta esperienza aneddotica mostrano che la partecipazione allo sport migliora la soddisfazione per la vita e la salute fisica negli individui che vivono con la paralisi.

Grazie ad un contesto generale di grande sensibilità e al forte convincimento che lo sport rappresenta un contesto di inclusione fondamentale per le persone con disabilità, ad oggi le persone con paraplegia possono praticare gran parte degli sport. Diversa è la condizione delle persone con tetraplegia le quali, per la gravità delle condizioni fisiche in cui versano a seguito di eventi traumatici o processi degenerativi, hanno minore possibilità di praticare sport.

Vela 4 ALL mette assieme le competenze veliche e quelle mediche, per un target di pazienti che ha esigenze individuali molto particolari e che richiede una forte personalizzazione del mezzo e un lavoro preparatorio in ambiente protetto molto complesso.

Il progetto si svolgerà presso ORAS, quindi in un ambiente protetto, e prevede l’apprendimento delle tecniche di conduzione dell’imbarcazione a vela grazie a sedute di allenamento su di una imbarcazione della classe Hansa - lunga poco più di 3 metri, facilmente trasportabile e, grazie ad una pesante deriva, praticamente non rovesciabile - installata su una base mobile (simulatore) e un apparecchio che crea il vento.

La Lega Navale Italiana, sostenitrice e partner del progetto, fornirà tramite la Sezione di Trieste il simulatore e metterà a disposizione gli istruttori velici. La società Upsail fornirà l’imbarcazione Liberty e tutta la sua expertise per realizzare comandi ad hoc.

Il corso è strutturato in una parte teorica, uguale per tutti, che permetta agli allievi di avere una formazione sui concetti base per la navigazione in mare, le regole di regata e la presentazione dell’imbarcazione e delle sue caratteristiche. Una parte pratica, individuale, sulla base delle esigenze di ciascun paziente. L'allievo, guidato da un istruttore, imparerà a comandare la barca, direzionando il timone e regolando le vele. Un ventilatore e un simulatore su cui è montata la barca permetteranno di replicare le condizioni marine in un ambiente protetto. Sarà possibile regolare l'intensità del vento e lo sbandamento della barca, in maniera progressiva facilitando l'apprendimento. La parte pratica verrà svolta in idoneo spazio al piano terra all’interno dell’Ospedale, senza necessità di spostamento all’esterno dei pazienti. Nel corso del training verranno monitorati alcuni parametri psico-fisici.

Tra gli obiettivi da raggiungere, dopo 1 mese circa di training teorico e pratico con utilizzo di simulatore le persone selezionate dovranno essere in grado di governare l’imbarcazione in acque libere. Se ci saranno i presupposti di sicurezza, sarà possibile affrontare un’uscita in acque protette, presidiata e gestita da LNI e Upsail.

“Si tratta della realizzazione di un progetto innovativo e per certi versi pilota che servirà a scrivere un protocollo su basi scientifiche e a consentire l'avvicinamento al mare e alla vela di persone con gravi tetraplegie grazie alla collaborazione di eccellenze italiane, condiviso da subito dalla LNI”, ha dichiarato il Presidente Nazionale, Amm. Marzano.

Mercoledì 11 maggio il Senato ha approvato in via definitiva la cosiddetta Legge ‘Salvamare’.

La legge, come riportato nel testo all’art. 1, “persegue l’obiettivo di contribuire al risanamento dell’ecosistema marino e alla promozione dell’economia circolare, nonché alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi”.

La legge, in sostanza, consentirà ai pescatori che recuperano rifiuti in mare di poterli portare a terra e provvedere allo smaltimento senza doverne sostenere i relativi costi. Fino ad oggi, i pescatori erano costretti a ributtare in mare la plastica pescata, per non essere denunciati penalmente per trasporto illegale di rifiuti. Le autorità portuali sono tenute a predisporre delle apposite isole ecologiche e avviare i rifiuti al riciclo. La legge promuove, inoltre, il riciclo di plastica e di altri “rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti, anche attraverso campagne di pulizia, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune”.

Sul piano della formazione e della sensibilizzazione, le legge prevede la promozione nelle scuole di attività finalizzate a mettere in evidenza l'importanza della conservazione dell'ambiente marino e delle acque interne, nonché a promuovere buone pratiche sul conferimento dei rifiuti e la riduzione nell’utilizzo della plastica, attività ed iniziative che la Lega Navale Italiana porta avanti da sempre in coordinamento con la scuola, enti di ricerca ed associazioni dedicate. In particolare la LNI ha supportato con entusiasmo la campagna di sensibilizzazione per l'approvazione di questa importante legge portata avanti da Mare Vivo.

La Lega Navale Italiana plaude pertanto all’approvazione della legge, sottolineando l’importanza della conoscenza delle tematiche del mare e della salvaguardia dell’ambiente marino al centro della sua missione da 125 anni, evidenziando in particolare modo l’impulso che la nuova legge potrà dare alle campagne di raccolta volontaria abitualmente promosse dalle sue Sezioni, sino ad ora rese difficoltose, quando non vietate, dalle precedenti normative sullo smaltimento dei rifiuti.

La Lega Navale, grazie al contributo fattivo delle sue Sezioni, è concretamente impegnata su tutto il territorio nazionale nel portare avanti progetti che mettano al centro la protezione del mare.

Il Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) e la Lega Navale Italiana (LNI) hanno siglato, il 2 maggio scorso, un importante Protocollo d’Intesa allo scopo di favorire la collaborazione tra CNI e LNI per il raggiungimento di finalità di comune interesse con la solidarietà ed il mare al centro. In generale, l’attività congiunta si concentrerà su tre aree di intervento. In primo luogo, l’elaborazione di una strategia condivisa per conseguire gli obiettivi della Missione 5 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in materia di Inclusione e coesione sociale, attraverso iniziative culturali, naturalistiche, sportive e didattiche che costituiscono il principale momento di aggregazione tra i giovani. In secondo luogo, l’ottimizzazione delle risorse nell’ambito delle rispettive competenze, in modo da superare le criticità di natura tecnica presenti nelle infrastrutture e nelle imbarcazioni da diporto, anche attraverso l’interlocuzione con i preposti Enti Ministeriali. Infine, l’organizzazione congiunta di eventi di competizione parasailing in seno ai Campionati nazionali degli Ingegneri che si tengono annualmente, nonché di eventi zonali di promozione dello sport e di abbattimento delle barriere architettoniche e di natura sociale da realizzare in collaborazione con gli Ordini Territoriali.

Nello specifico, il Protocollo impegna la LNI a mettere a disposizione le proprie strutture, istruttori, soci e professionalità delle 260 Sezioni e Delegazioni, oltre alle informazioni di specifico interesse per la formulazione di proposte di progetto congiunte e per la realizzazione delle relative attività di nautica solidale ed abbattimento delle barriere. Quanto al CNI, attraverso la propria Fondazione e con la collaborazione dei Consigli territoriali, metterà a disposizione le proprie competenze per individuare le criticità presenti nelle infrastrutture portuali, spiagge e zone limitrofe di accesso, per redigere documenti da sottoporre agli Enti Ministeriali preposti all’emanazione delle normative di settore per il superamento delle stesse e per l’adeguamento delle normative desuete o carenti. Inoltre, il CNI, sempre tramite la sua Fondazione, si impegna a fornire la propria collaborazione alla LNI su tutte le problematiche di competenza tecnica ingegneristica.

“Questo accordo nasce da un progetto pilota realizzato con successo a Cagliari e che ora estendiamo a livello nazionale – ha dichiarato il Presidente della LNI e firmatario del Protocollo, Ammiraglio Donato Marzano -. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di sviluppare la collaborazione sia sulla parte sportiva che in quella didattica e formativa, ma anche lavorare per il superamento delle barriere a mare, a bordo e nelle infrastrutture. È fondamentale mettere a sistema le reciproche competenze e professionalità per realizzare progetti concreti da discutere e definire nell'ambito del costituendo Tavolo Tecnico. Sono grato a chi ha reso possibile tutto questo”.

“Il Pnrr, con la sua necessità di passare dalla fase dei finanziamenti a quella della realizzazione concreta delle opere, dimostra che nel nostro Paese c’è un enorme bisogno di ingegneria – ha dichiarato Gianni Massa, Vice Presidente Vicario del CNI e firmatario del Protocollo -. Il CNI e la sua Fondazione rappresentano il vertice dell’ingegneria italiana e credo che attraverso la nostra partecipazione al Tavolo Tecnico potremo dare un notevole contributo, al pari della LNI, per il superamento delle disuguaglianze e delle disabilità. Ciò nel campo sportivo e della diportistica, ma anche in quello delle infrastrutture. Una prima idea è quella di mobilitare le scuole, le Università e il mondo delle professioni a partecipare ad un concorso per la progettazione di strutture amovibili per rendere le imbarcazioni fruibili anche da chi è diversamente abile”.

L’accordo prevede la costituzione di un Comitato Tecnico-Scientifico composto da quattro membri, di cui due nominati dal CNI e due dalla LNI. La durata del Protocollo d’Intesa è triennale.

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