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Una stagione di successo per i corsi nautici estivi della Lega Navale Italiana. Quest'estate oltre 1100 giovani allievi tra gli 8 e i 16 anni hanno potuto vivere 10 giorni di sport, divertimento e formazione a contatto con la natura, grazie alla professionalità degli istruttori e del personale LNI nei tre Centri Nautici Nazionali di Sabaudia, Ferrara - Lago delle Nazioni e Taranto.

Inoltre, tra di loro, 69 ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni, in possesso di particolari competenze e abilità legate alla frequenza di corsi precedenti, si sono formati come aiuto istruttore. Questa qualifica consentirà di collaborare e fare esperienza al fianco degli istruttori presso i Centri Nautici Nazionali e le Sezioni della Lega Navale Italiana presenti su tutto il territorio nazionale.

"La LNI continua ad investire risorse umane e finanziarie nell’avvicinamento dei giovani al mare ed agli sport nautici nei tre nostri Centri Nautici di Taranto, Sabaudia e Lago delle Nazioni ai quali si aggiungerà presto quello del Lago di Santa Croce-Belluno. Ho apprezzato di persona lo splendido lavoro che i nostri istruttori svolgono con competenza e passione,  mirato non solo a formare dei futuri velisti, canottieri, canoisti ma dei marinai a tutto tondo che imparano a conoscere, rispettare e proteggere il mare. Parallelamente i nostri giovani atleti si stanno imponendo in tante competizioni nazionali ed internazionali", ha affermato il Presidente Nazionale, Amm. Donato Marzano.

Il Comune di Menfi ha assegnato alla Delegazione della Lega Navale di Porto Palo di Menfi un ex alloggio confiscato alla mafia, ricevuto dall'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC). Oltre alle funzioni amministrative, la sede, in località Cipollazzo, sarà uno spazio che ospiterà seminari di carattere scientifico e sulla sicurezza nautica e altre attività di formazione legate allo sport e alla cultura del mare.

La sede è stata subito protagonista di un importante appuntamento lo scorso 6 agosto, con la presentazione della terza edizione della regata velica "Inycon Sailing Cup" alla presenza del Presidente della Delegazione, Ignazio Amato, della Presidente della Fondazione Inycon, Nadia Curreri e del Presidente del circolo nautico Nino Barbiera, Nino Palminteri. Alla manifestazione sportiva, che si è svolta domenica 7 agosto, hanno partecipato 21 imbarcazioni provenienti anche dalla vicina Sezione LNI di Sciacca.

Il supplemento al numero di agosto del Notiziario del Centro Studi e Tradizioni Nautiche è dedicato all'impresa sportiva di Agostino Straulino e Nicolò Rode, che nel 2022 compie 70 anni. Nel 1952, l'equipaggio dell'imbarcazione Merope riuscì a vincere i quattro massimi allori della Classe Internazionale Star: Olimpiade della Vela, Campionato del Mondo, Campionato d'Europa e Campionato Italiano.

La presentazione di questo speciale del Notiziario è a cura del Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana, Amm. Donato Marzano.

"Personaggi come l'Ammiraglio Agostino Straulino sono destinati a restare nella leggenda e ad "incarnare" un'arte, una capacità straordinaria, una esperienza unica. Straulino fu ufficiale di Marina, eroe della seconda guerra mondiale dove si distinse tra gli assaltatori della Regia Marina ovvero le Forze Speciali di allora, comandante della nave scuola Amerigo Vespucci che condusse in mare come una Star facendole eseguire manovre impensabili per una Tall Ship, abile velista che conquistò la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 ma fu soprattutto un grande uomo di mare. "Devi sentire il mare, saper leggere sulla sua superficie il vento, sentire la tua barca. Solo così si può diventare marinaio", sosteneva l'Ammiraglio Straulino.

Le parole e le imprese di persone "al di fuori del comune" come Agostino Straulino sono di ispirazione e costituiscono un riferimento per le "persone comuni" come noi, per tutti gli amanti del mare ed in particolare per le donne e gli uomini della Lega Navale Italiana che mettono ogni giorno il mare al centro di tutte le attività legate allo sport, alla nautica solidale, alla tutela dell'ambiente marino e alla promozione della cultura del mare, i quattro pilastri della missione che la Lega Navale porta avanti da 125 anni.

Oggi come in passato, questi temi restano sfide delle importanti per un Paese a vocazione marittima come l'Italia che ha in persone al di fuori del comune come Agostino Straulino le radici della propria marittimità. Sono grato al Direttore Rastrelli per avergli voluto dedicare questo numero speciale di agosto."

 

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Era il 6 agosto 2004 quando fu trovato morto, nelle acque antistanti il porto di Manfredonia, il delfino Filippo. A 18 anni dalla tragica uccisione, il Centro Cultura del Mare A.P.S./AICS, in collaborazione con la Sezione della Lega Navale Italiana di Manfredonia e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha organizzato lo scorso mercoledì 3 agosto un evento per far ricordare la sua presenza che ha impreziosito e reso famosi in tutto il mondo Manfredonia e il suo golfo.

Lo spazio esterno della sede sportiva della Lega Navale di Manfredonia è stato occupato da centinaia di persone, venute anche da città limitrofe, alla presenza anche di molte autorità locali e numerose associazioni. La presenza di tantissimi uditori è il segno tangibile che il delfino Filippo ha lasciato un ricordo indelebile nei cuori di tanti, testimonianza vera dell’amore che i cittadini nutrivano e nutrono tuttora per questo meraviglioso e splendido cetaceo.

La serata è iniziata con la prima relazione Il delfino Filippo: ambasciatore del Golfo Sipontino tenuta dal prof. Giovanni Simone, che con la proiezione di una sequenza di immagini ha fatto rivivere negli ospiti le fasi più salienti della presenza del cetaceo, dal suo arrivo fino alla tragica scomparsa. Il Dott. Vincenzo Prunella, responsabile del settore tartarughe e mammiferi marini del WWF di Taranto, ha relazionato su Un delfino nell’ecosistema uomo. Il Prof. Nicola Zizzo, docente di Anatomia Patologica Dipartimento Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Bari, ha esposto la sua relazione Parliamo del delfino Filippo.

Da ricordare che il prof. Zizzo, quando Filippo era in vita, diede la sua disponibilità monitorando lo stato di salute del nostro cetaceo. Grazie anche a lui si è riusciti a recuperare, dopo un accurato trattamento, l’apparato scheletrico di Filippo, attualmente esposto nel Centro Studi e Ricerche della Cultura del Mare, in viale Miramare, dove è possibile visionare numerosi reperti riguardanti la storia marinara sipontina, la flora, la fauna e una ricca collezione di conchiglie del nostro golfo.

Le interessanti relazioni presentate, di alto profilo scientifico, hanno illustrato argomenti riguardanti altri aspetti di questi meravigliosi e intelligenti mammiferi marini. Molto attesa dal pubblico la verità che ha decretato la tragica morte del delfino Filippo; infatti il prof. Nicola Zizzo è l’anatomo patologo a cui venne affidato, dalla Procura di Foggia, l’incarico peritale sul cetaceo con l’esame autoptico, effettuato presso la sala dell’asta del vecchio mercato ittico di Manfredonia per stabilirne la causa del decesso. La dichiarazione del Prof. Zizzo ha lasciato tutti con l’amaro in bocca nell’apprendere che la morte del povero Filippo, in base alle lesioni riscontrate, è stata causata da una esplosione subacquea. È stato accertato, inoltre, che il cetaceo negli anni pregressi ha subito altri maltrattamenti.

In alcuni intermezzi, Franco Rinaldi ha esordito con una canzone in vernacolo dedicata al mare e con una sua poesia intitolata Felíppe u taleföne. Altrettanto emozionanti e coinvolgenti l’esecuzione di altri due brani, una poesia di Francesco Granatiero, sempre su Filippo, ed una canzone del prof. Michele Guglielmi e G. Totaro. Un sentito ringraziamento al moderatore arch. Donato D’Andrea e al responsabile di Comunication News di Manfredonia Andrea Colaianni, che ha trasmesso un mix di filmati su Filippo.

Attraverso una collaborazione tra Lega Navale Italiana, ENEA, Sapienza Università di Roma e le aziende fornitrici Arco FC e Linde Gas, è stato realizzato un natante a vela, cabinato, prototipale con propulsione elettrica a zero emissioni, "Futura". La novità risiede nella generazione elettrica per la movimentazione in porto e in navigazione in assenza di vento della barca da circa 6 metri.

Una cella a combustibile da 1 kW dell'azienda italiana italiana Arco FC trasforma l'idrogeno contenuto in una bombola user-friendly pronta all'uso - in modalità vuoto-a-rendere, fornita dalla Linde Gas Italia - in energia elettrica.Il generatore elettrico a cella a combustibile si accoppia a una batteria di bordo per garantire maggiore autonomia in navigazione.

Il lavoro di sperimentazione è stato supervisionato dalla Sapienza Università di Roma e dall'ENEA. La Lega Navale Italiana e l'ENEA si sono occupati della messa a punto della cella a combustibile, dell'approvvigionamento, della gestione in sicurezza dell'idrogeno e dell'integrazione dei componenti elettrici a bordo. Con una bombola contenente circa 400 gr di idrogeno si riesce ad ottenere una media di esercizio pari a circa 5 ore di autonomia, con questo assetto di imbarcazione e profilo di navigazione.

Per la navigazione in acque interne o in aree protette spesso è consentita solo la propulsione elettrica, ma si prevede che anche a mare ci sarà sempre più richiesta di propulsione a zero emissioni. Per questo il prototipo ENEA-LNI si chiama "Futura". La prospettiva è quella di replicare tale primo esempio di ibridizzazione elettrica-idrogeno in altre tipologie con stazza maggiore sia per natanti che per imbarcazioni da diporto. Una cella a combustibile (fuel cell) può generare elettricità a zero emissioni anche da gas naturale liquido (GNL), biocombustibili e ammoniaca, quindi le potenzialità di questa tecnologia consentono di esplorare tutte le alternative per la navigazione del futuro anche in ambito marittimo mercantile.

La "Futura" è stata varata il 20 giugno ed ha consentito la stesura di una tesi di laurea sulla realizzazione del prototipo e la caratterizzazione del sistema propulsivo durante i diversi profili di navigazione. Il laureando della Sapienza Università di Roma, Simone Bonanni, ha presentato i risultati nella sessione di laurea tenutasi lo scorso 19 luglio.

Un intervento tempestivo del personale della Lega Navale di Ostia ha consentito di mettere in salvo l’equipaggio di una barca a motore che stava affondando nelle acque antistanti la sede della Sezione. È successo ieri, poco prima delle 11, quando Carlotta Crocetti, istruttrice di windsurf impegnata nello svolgimento della sua attività con i bambini in acqua, nota in mare una barca scuffiata e poco dopo si accorge che attorno ad essa vi erano delle persone in difficoltà che chiedevano aiuto.

L’istruttrice mette subito in allerta il personale della Sezione e, avvicinandosi con un gommone, vede che l’imbarcazione, di 7 metri a motore, non aveva semplicemente scuffiato ma stava affondando. Viene immediatamente allertata la Capitaneria di Porto. Un secondo gommone con l’istruttrice Elena Calderini parte per recuperare gli altri membri dell’equipaggio in difficoltà, mentre viene chiamato il marinaio, addetto alla sicurezza in spiaggia, per coadiuvare a terra le attività lasciate dai due istruttori, con altro personale.

A distanza di poco tempo arrivano due navette della Guardia Costiera risalendo al punto esatto dell’affondamento dell’imbarcazione grazie al punto gps rilevato e segnalato da Elena Calderini. Le 3 persone vengono messe in salvo presso il Circolo e ad imbarcazione oramai completamente affondata viene chiesto il recupero ad una ditta specializzata.

“La Lega Navale di Ostia si conferma, oltre ad una eccellenza della LNI per attività di promozione degli sport nautici, della nautica sociale e solidale, della protezione del mare, un presidio fondamentale per la sicurezza in mare. Grazie all’intervento professionale e tempestivo del personale della Sezione, in supporto alla Guardia Costiera, si è potuto evitare il peggio. Mi unisco ai complimenti della Presidente De Fazio e di tutto il Direttivo della Sezione alle istruttrici Carlotta Crocetti e Elena Calderini. La sicurezza in mare è un aspetto centrale in tutte le attività di formazione e di condotta delle attività per mare della Lega Navale”, ha affermato il Presidente Nazionale della Lega Navale Italiana, Amm. Donato Marzano.