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Linea Verde – il programma di Rai 1 che si occupa di natura, storia e piaceri della cucina – domenica 24 maggio sarà a Colle di Tora, in provincia di Rieti. Nel corso della puntata sarà intervistato XXX (Vice Presidente della sezione Rieti Lago del Turano), che ha dato il suo contributo alle registrazioni con la propria imbarcazioni.

Nel corso della puntata, inoltre, verranno presentate dalla Lega Navale le attività sportive che si svolgono al Lago del Turano.

Riceviamo dalla sezione di Torre del Greco e pubblichiamo la storia della sezione.

 

 

Nel giugno del 1897 nasceva ufficialmente la Lega Navale Italiana, con la costituzione a La Spezia di un Comitato Centrale e l’uscita a dicembre del primo numero della sua rivista mensile illustrata. Nata da una idea del famoso “Jack la Bolina” alias Augusto Vittorio Vecchi, ufficiale di Marina e scrittore di cose marinare, la Lega Navale Italiana si proponeva “per unico scopo (…) qualsiasi misura che tenda a curare ed a migliorare le condizioni della nostra marina militare e per naturale riflesso anche quelle della marina mercantile.”, come si leggeva nella presentazione del primo numero della rivistaLega Navale Italiana Mare Nostrum”.

Due anni dopo, nel giugno del 1899 la prima Assemblea generale discute dello Statuto dell’Associazione, inserendovi anche un articolo piuttosto all’avanguardia per il tempo: l’ammissione delle donne e la loro partecipazione alle stesse condizioni dei soci maschi. Le maggiori cariche sociali e le adesioni alla nuova istituzione provengono dalla Marina Militare, dagli ambienti politici e dall’élite della società del tempo. In quella prima fase la Lega Navale individuava come sua missione la propaganda patriottica a favore della Marina italiana che, a parere dei fondatori, soffriva in quel momento storico di scarso prestigio tra le potenze marittime del Mediterraneo.

Era dunque ovvio che i fondatori cercassero, e trovassero, il sostegno di personaggi influenti in campo politico e militare. Tra le prime adesioni si distinsero i principi di Casa Reale e politici di alto rango come il Ministro della Marina Benedetto Brin e Giovanni Bettolo, che in futuro avrebbe assunto la stessa carica, o Luigi Pelloux che di lì a poco sarebbe stato nominato Presidente del Consiglio.

Nel febbraio 1907 La Lega Navale Italiana venne eretta con regio decreto ad Ente Morale e nel dicembre dello stesso anno anche Torre del Greco ebbe la sua sezione, grazie al vasto consenso ed alle molte adesioni raccolte da chi aveva lanciato la proposta qualche mese addietro, come si deduce dal trafiletto pubblicato sulla rivista della Lega Navale nel settembre 1907, nella rubrica “Appunti di lettura e Notizie”.

 “A Torre del Greco si sta istituendo una nuova sezione della Lega Navale per iniziativa di alcuni ferventi apostoli dell’idea navale italiana: il dott. Prof. G. Villone, il sig. L. Sorrentino, l’avv. F. P. Buoninconti, ecc., ecc.
Il sig. L. Sorrentino, direttore-proprietario del locale periodico La Torre, ha pubblicato in proposito, nel suo giornale del 4 settembre, un assennato ed elevato articolo, in cui dimostra di quali grandi vantaggi morali e materiali sarebbe feconda la creazione di una sezione della L.N.I. colà. Ci auguriamo che Torre del Greco, città marittima e industriale di belle ed onorate tradizioni, sappia intendere la voce diquesti generosi, assecondarne gli sforzi, ed entrar presto nel novero delle città d’Italia che intendono la nuova missione sociale e politica del nostro Paese.”

Gli sforzi dei primi ideatori del progetto si conclusero con successo il primo dicembre 1907, con l’apertura ufficiale della sezione torrese della Lega Navale Italiana i cui soci provenivano dalla cerchia degli amministratori locali, dei professionisti, degli armatori e dei commercianti di corallo della città. La sede fu fissata in Piazza Santa Croce presso il “Circolo Pro Torre”, che si era attivamente adoperato col comitato promotore per la nascita della associazione.  La cerimonia inaugurale si svolse con una conferenza tenuta nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale dal professor Enrico Cocchia dell’Università di Napoli e attivo nella Lega Navale partenopea. Ancora una volta, per un resoconto dell’evento, ci soccorre la rivista “Lega Navale Mare Nostrum” con due articoli pubblicati sul numero del febbraio 1908 alle pagine 9 e 12, di cui si trascrivono le parti più significative.

Il primo (pag. 12) è tratto da “Cronaca delle Sezioni” e il suo stile sembra suggerirne la provenienza dal periodico “La Torre”.

Domenica 1° dicembre, nella Sala Comunale sfarzosamente addobbata a cura dei componenti il comitato promotore e del Circolo Pro-Torre fu tenuta l’annunziata conferenza dell’illustre professore Enrico Cocchia della R. Università di Napoli sulle idealità e finalità della Lega Navale di cui si istituisce a Torre una sezione. L’insigne uomo (…) fu ricevuto a piè dello scalone del palazzo comunale dall’avv. Nicola de Dilectis presidente del comitato promotore e del Circolo Pro-Torre e da lui fu presentato ai numerosi intervenuti. Fra questi notammo: il cav. Bartolomeo Mazza pel Sindaco; gli assessori Albanese, Pantaleo, Capriola e Vitelli; Mazza consigliere provinciale; i consiglieri comunale Giglio, M. Polese, cav. uff. Beneduce; il pretore De Filippis, il colonnello dott. Cervasio, il rappresentante la Capitaneria di Porto, il cav. Prof. Taverna, l’avv. P. Palomba, l’avvocato Federico di Martino, il nostro direttore Sorrentino, il signor Rinaldi con la sua elegantissima signora, i signori Lullo, G. Mazza, Palmerino Loffredo, Antonio Loffredo, Luigi Manguso con i figli Luigi e Francesco, il comandante delle guardie municipali Perriccioli, il dottor Matteo Cervasio, quasi tutti i componenti del Circolo Flavio Gioia, i rappresentanti dei Circoli «Liberale» e «Indipendente». I componenti del Circolo Pro-Torre erano al completo (…).

Si passò quindi nella sala consigliare già gremita di scelto pubblico. Prese per primo la parola il Presidente del Comitato, avv. De Dilectis, il quale lesse le adesioni del cav. dott. Brancaccio e del professore Giuseppe Villone che si diceva presente con lo spirito alla bella festa non potendovi intervenire perché infermo. Presentò poi l’illustre conferenziere dicendo che tutte le cose belle sono sospinte dal plauso di tutti, e perciò la bella iniziativa del Circolo Pro-Torre, di cui egli si onora di essere il presidente, ha visto concordi le autorità tutte e sì gran numero di cittadini. Mandò un saluto al prof. Villone che è stato gran parte dell’iniziativa e diede senz’altro la parola al prof. Cocchia (…). Dopo la dotta conferenza dell’illustre uomo (v. pag. 9) si passò nei locali del Circolo Pro Torre dove fu offerto un ricevimento (…). Gli onori di casa furono fatti con perfetta signorilità dai soci tutti, fra i quali si distinsero specialmente il presidente De Dilectis ed i signori Giuseppe Di Rosa, Stefano Palomba, Dottor Giovanni Beneduce, Bernardino Sessa, Raffaele Mazza. Luigi Gentile, Silvestro Costabile.                                          

                                                          ***

Nella prima Assemblea dei soci tenutasi il giorno 19 u.s. procedutosi alle elezioni delle cariche sociali, risultarono eletti i seguenti signori: Presidente Cav. Bartolomeo Mazza; Vice-Presidenti: Avv. Nicola De Dilectis, Prof. Giuseppe Villone; Consiglieri: Cav. Prpf. Enrico Taverna, Avv. Federico De Martino, Albanese Tommaso, Loffredo Palmerino, Ascione Giovanni; Cassiere: Di Rosa Giuseppe; Segretario: De Martino Alberto; Vice-Segretario: Sessa Bernardino.”.

Enrico Cocchia, ospite d’onore della cerimonia inaugurale, era un esimio latinista e filologo ed eminente studioso del suo tempo. La sua conferenzafu riportata in sunto alla pagina 9 dello stesso numero della rivista della Lega Navale da cui è tratto l’articolo precedente.

L’oratore in un lungo preambolo ricordò il predominio che l’Italia aveva avuto sul mare al tempo delle gloriose Repubbliche Marinare e la perdita di quel primato nei secoli successivi, fino alla unificazione politica della penisola. All’alba di quella Unità Il Meridione non mostrò di avere piena consapevolezza che il suo nuovo destino si proiettava sul mare e nelle attività marinare e “lasciò inoperosa questa feconda sorgente di vita nuova”. Mentre il Nord del paese creava le sue industrie, i figli del Sud erano spinti dalla miseria verso le terre d’oltre Atlantico in cerca di fortuna, ma fu solo “esportazione di forza muscolare”, rassegnandosi alla “modesta funzione di collaboratori del lavoro straniero”.

L’Italia, continuò il conferenziere, sembrava ignara della profonda verità alla base del detto americano “chi governa le onde governa il mondo” e osservava inetta che le Marine straniere sviluppassero le loro flotte. Riportò poi le sue riflessioni al più ristretto ambito della realtà torrese: “Privi di mezzi adatti per l’esplorazione del mare, aspettiamo forse che gli stranieri vengano a sfruttare le nostre rive per la pesca del corallo e delle spugne, che l’abilità marinara di Torre del Greco strappa ancora, con difficoltà infinita ed industria primitiva al non invido scoglio delle nostre marine. Ed esercitiamo la pesca senza alcuno di quei mezzi che l’industria ha offerto all’esplorazione del fondo marino e alla conservazione dei suoi tesori. A questa iniziativa la Lega Navale offre generoso incentivo colla sua propaganda. Ma occorre che il concorso pubblico la renda efficace (…).Ora conviene che l’iniziativa municipale rivendichi a sé l’antica autonomia e si volga con coraggio a rendere efficace l’opera associata di tutti gli elementi vivi ed attivi, che son pronti ad entrare nella sfera della sua azione. Occorre però l’opera dell’individuo e quella della cooperazione collettiva a sì nobile meta. La sezione della Lega Navale di Torre del Greco ha sentito questa nuova parola di luce e di vita. E si è volta con fede ad accoglierne l’impulso suggestivo della direzione centrale. Possa un abile pilota guidarla con fortuna verso i nuovi destini, riservati a questa plaga, dove ancor vive l’incanto fascinator delle Sirene.”

Non abbiamo dati e informazioni che ci indichino per quanto tempo sia stata operante quella prima sezione torrese della Lega Navale Italiana, né quanti soci abbia raccolto o quando si sia disciolta. Ulteriori tentativi di rifondazione avvenuti negli anni Settanta del Novecento, con Presidenti Della Monica e Frulio, ebbero breve durata fino ad arrivare, nel 1995, all’apertura della attuale sezione che con le varie Presidenze, da quella di Angelo Crispiatico fino all’attuale, unisce alla pratica sportiva e diportistica la diffusione dell’amore per il mare in tutte le sue forme e attraverso le più diverse articolazioni, in piena adesione allo spirito dell’attuale Statuto.

Siamo ufficialmente entrati nella fase 2 dell’emergenza epidemiologica da coronavirus e i dati sono confortanti. I contagi, infatti, continuano a diminuire, mentre i guariti aumentano in modo notevole. Durante questa fase, diverse saranno le riaperture previste e cosi anche la Lega Navale Italiana si prepara a ripartire, ma questa volta non solo tramite servizi online, dei quali probabilmente usufruiremo per comodità anche in futuro, ma anche dalle proprie sedi.

Nonostante il DPCM del 26 aprile 2020 abbia predisposto momentaneamente il solo permesso di poter fare il bagno al mare a chi abiti ad un massimo di 200 metri da questo, le varie regioni hanno emesso dei propri provvedimenti.

Emilia Romagna e Campania sono le uniche regioni a seguire concretamente le disposizioni emanate dal decreto suddetto. Tutte le altre invece danno la possibilità ai cittadini di preoccuparsi della manutenzione delle proprie imbarcazioni, del pernotto in esse ma solo ai residenti, e ove possibile la fruizione dell’imbarcazione stessa per pratiche da diporto quali pesca sportiva e vela.

Quest’ultima non è stata mai abbandonata in questi due mesi di lockdown ed anzi è stata portata a casa dei soci della LNI, non solo tramite regate online, che hanno visto numerosi partecipanti, ma anche tramite lezioni da remoto di introduzione alla vela. Nonostante queste notevoli iniziative portate avanti da molte delle sedi della LNI, siamo tutti molto impazienti di tornare a vivere il mare in tutto il suo splendore. Così come si è impazienti della riapertura dei meravigliosi centri nautici di Ferrara, Taranto e Sabaudia, anche se non ci sono ancora disposizioni, che confidiamo però arrivino presto, tenendo in considerazione anche il rapporto effettuato dal Coni sugli sport in sicurezza. Sulla base di questo la vela, infatti, è una delle poche discipline a portare un rischio di contagio pari a 0, su una scala da 0 a 4.

La fase 2 è appena iniziata e probabilmente avremo dei risultati più concreti a metà del mese corrente. Nella speranza che i dati della curva epidemiologica continuino a migliorare, ci auguriamo che le tutte le attività interessanti il mare, che siano esse nautica da diporto, vela, o attività subacquee, riprendano il prima possibile, non solo per un risvolto economico e sociale, ma anche per tornare a godere a pieno dei benefici psichici e fisici che il mare è in grado di dare.

Il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo e il Presidente dell’Ente di Promozione Sportiva OPES Marco Perissa hanno siglato un Protocollo d’intesa, con l’intento di“promuovere i valori e la pratica dello sport agonistico e amatoriale, contribuendo alla crescita sana dei minori, favorendo la partecipazione e l’inclusione sociale quali mezzi per costruire una società a misura di bambino secondo le direttrici dello sviluppo sostenibile”.

“Nei prossimi mesi, quando usciremo da questa terribile pandemia, siamo pronti a collaborare con OPES Italia per tante iniziative in tutta Italia. Lo sport è un elemento importante per il sano sviluppo dei bambini, tanto da essere stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale. Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, autostima, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, capacità di affrontare i problemi, ma anche interdipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo”, ha detto il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

“Siamo certi che il protocollo d’intesa avrà un enorme impatto sul tessuto sociale italiano – ha aggiunto il Presidente nazionale di OPES Marco Perissa -. Le azioni, le iniziative e i progetti che UNICEF ed OPES metteranno in campo forniranno una risposta precisa, soprattutto in questo momento storico, ad un Paese fortemente provato sotto ogni punto di vista dall’emergenza epidemiologica da COVID-19. Facendo leva sullo sport, sulla sua promozione e sulla diffusione dei suoi valori, accompagneremo gli adulti di domani in un percorso di crescita, di educazione e di sviluppo della propria personalità. Se vogliamo cambiare un po’ alla volta il mondo e se vogliamo generare valore nella società, dobbiamo per forza partire dai bambini e dagli adolescenti”.

Come previsto dal Protocollo, il primo impegno comune sarà un’attività di formazione specifica condivisa tra operatori di UNICEF e OPES, rivolta soprattutto ai dirigenti sportivi delle società affiliate all’Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, che si dovranno confrontare con la programmazione della ripresa delle attività e con i disagi anche psicologici a cui sono stati sottoposti gli atleti più giovani durante il periodo di quarantena.

Come ogni anno l’11 aprile si celebra la giornata nazionale del mare e della cultura marinaresca. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare i giovani, e non solo, alla difesa e tutela del Mare Nostrum, attraverso l’organizzazione di eventi, manifestazioni e mostre. I motivi per cui ricordare il mare sono davvero molteplici, anche se molto spesso ce ne dimentichiamo.

Mari ed oceani coprono il 71% della superficie terrestre, e sono un vero e proprio patrimonio da preservare, non solo per garantire il naturale equilibrio delle cose ma anche per la sopravvivenza del genere homo. La stragrande maggioranza dell’ossigeno arriva dalle acque oceaniche, così come molti dei prodotti di cui ci nutriamo e dai quali estraiamo elementi per i medicinali salvavita. Non solo, le grande distese di acqua hanno effetti fondamentali sulle condizioni meteo e sono alla base del clima della penisola italiana e di tutto il resto del mondo.

E’ grazie ai mari e agli oceani se il pianeta Terra è abitabile e tutti direttamente o indirettamente, dipendiamo da questi.

Tuttavia, gli studi stanno sempre più confermando che la pressione antropica sui mari sta aumentando, così come l’inquinamento e lo sfruttamento delle risorse, soggette ad impoverimento che porta ad un progressivo e repentino esaurimento.

Ecco perché è importante impegnarsi ogni giorno per la salvaguardia dei nostri mari, in tutti i modi possibili. Quello di minimizzare gli effetti di tutte le attività antropiche sull’ecosistema marino è un obiettivo comune e primario, introdotto con la convenzione di Rio de Janeiro del 1992.

Per  sviluppo sostenibile si intende “l’insieme delle attività che permettono alla generazione umana attuale e alle altre specie che vivono sulla Terra di soddisfare i propri bisogni senza mettere in pericolo la capacità della Terra di soddisfare i bisogni delle generazioni future, sia che si tratti di Uomini sia di altre specie che popolano la Terra”.

E’ per questi motivi che ogni anno in Italia, anche le sezioni della Lega Navale Italiana promuovono attività ludiche e didattiche sull’intero territorio nazionale, al fine di far di far comprendere a tutti e nel miglior modo possibile cosa si nasconde nei nostri mari e la loro importanza.

Numerose sono state le conferenze e manifestazioni, sia teoriche che pratiche, che hanno visto non solo la pulizia delle spiagge e dei fondali, ma anche vere e proprie lezioni di biologia marina. I destinatari principali di queste iniziative, ovviamente, sono sempre loro: i giovani, consapevoli di essere il ponte verso un futuro migliore.

Proprio per ricordare ed evidenziare l’importanza del mare, oggi (11 aprile 2020) si sarebbero dovuto portare a termine, proclamando i vincitori, il concorso LNI-MIUR “Insieme Cambiamo la rotta”, ideato per sensibilizzare gli studenti al rispetto dell’ambiente, all’inquinamento da plastica e all’importanza dei cambiamenti climatici.

Purtroppo, a causa della concomitanza con la festività della Santa Pasqua e soprattutto per l’emergenza sanitaria da coronavirus, non solo sarà rimandata la premiazione tanto attesa di un concorso, ma la Lega Navale Italiana con tutte le sue sezioni non potrà celebrare il mare come vorrebbe.

In attesa di poter rimediare al mancato appuntamento con il mare, si può comunque pensare intensamente ad esso: alle emozioni che suscita e che regala quando lo viviamo.

L’attenzione verso i mari dovrebbe essere più viva durante tutto l’anno e non limitata solo a qualche sporadico giorno. Celebrare, capire e dare la giusta importanza al mare è fondamentale, non solo per noi e per la nostra sopravvivenza, ma soprattutto per gli equilibri della natura, della quale, ricordiamoci, siamo solamente degli ospiti.

Da diversi giorni ci è stato raccomandato dal Governo di restare a casa e di uscire solo per estrema necessità, causa emergenza epidemiologica dovuta al virus SARS-CoV-2, meglio conosciuto come CoVid-19 o Coronavirus. Mentre molti di noi stanno cercando di passare il tempo nel miglior modo possibile, chi lavorando in Smart working, chi studiando, altri dilettandosi in cucina, lì fuori la natura si sta riappropriando di ciò che le spetta: il pianeta Terra.

In questi giorni di quarantena forzata, infatti, numerosi sono stati gli avvistamenti di animali in situazioni o luoghi inusuali, non solo nelle campagne o nei boschi, ma anche nei centri abitati. Non sarebbe una novità vedere nuotare nelle acque di Cagliari i simpaticissimi delfini, se non fosse che in questo periodo si sono spinti oltre, fino sotto la prue delle imbarcazioni in ormeggio nel porto! Piacevoli avvistamenti sono stati fatti anche a Trieste e a Reggio Calabria, dove incontri di questo genere sono molto più rari a causa della presenza dell’uomo.
I parchi di Milano, invece, sono stati letteralmente presi d’assalto dalle lepri, mentre nei più rinomati Navigli, famosi per la vita mondana del capoluogo lombardo, sono tornati i maestosi cigni. A Roma, invece, i Germani Reali si sono concessi un bagno nella famosa “Barcaccia” di piazza di Spagna. E’stato entusiasmante, poi, apprendere che in Abruzzo sono stati avvistati non solo caprioli, ma anche i lupi, animali ormai fortemente minacciati dalle attività antropiche.

Effetto secondario del coronavirus, ma non per importanza, è stato certamente il rallentamento delle attività produttive e degli spostamenti, con conseguente diminuzione dell’inquinamento atmosferico e idrico. Ne sono un esempio gli infiniti e affascinanti canali della città di Venezia, in genere sporchi e sudici, ora, invece, caratterizzati da acqua limpida e cristallina.

Così mentre noi siamo in casa, annoiati, un po’ tristi e amareggiati, senza poter svolgere le nostre attività quotidiane, senza poter sorseggiare un caffè in compagnia di un buon amico, senza poter abbracciare parenti, la natura la fa da padrona e ci fa capire che senza la nostra presenza LEI sta benissimo e che può andare tranquillamente avanti senza il nostro aiuto. Pertanto ora sta a noi, oggi più che mai, mantenere tutto ciò che di buono ha (paradossalmente) costruito il CoVid-19, mostrandoci la natura in tutta la sua straordinaria bellezza. Facendociriscoprire il piacere del silenzio, il canto degli uccelli, e tutte quelle piccole cose che la natura ci ha sempre mostrato, ma che non siamo mai stati in grado di vedere, capire ed apprezzare.

Ci auspichiamo che i numerosi progetti di difesa, tutela e monitoraggio ambientale proposti dalla Lega Navale Italiana, possano in qualche modo contribuire al mantenimento dei risultati sopracitati. Tra questi progetti ricordiamo il Concorso, di concerto con il MIUR, che mira a sensibilizzare i ragazzi delle scuole italiane all’inquinamento da plastica in mare e ai cambiamenti climatici, ovvero il Progetto A.MAR.SI, formulato in accordo con l’ISPRA (ISTITUTO SUPERIORE PER LA RICERCA AMBIENTALE), che si prefigge l’obiettivo di raccogliere informazioni su specie marine di particolare pregio, secondo comportamenti ambientalmente corretti e sostenibili.

Tutti noi speriamo che questa pandemia globale termini il più presto possibile, in modo tale da riappropriarci in modo più consapevole ed altruistico delle nostre vite.

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