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Si conclude con l’undicesimo giorno di regate, e la disputa delle ultime due finali Medal Race per le discipline del doppio 470 maschile e femminile, la regata olimpica della Vela per Tokyo 2020. Il programma pienamente rispettato con un solo giorno di recupero utilizzato, condizioni meteo varie, dal vento forte dei primi giorni per la coda di un tifone, al vento leggero dei giorni centrali, fino alle finali con brezza termina regolare e di media intensità.

Nel 470 maschile l’ultima Medal Race che vedeva impegnati dei velisti azzurri: Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò hanno dato battaglia in una finale combattuta e con distacchi minimi, chiudendo alla fine settimi. Un risultato che gli consente di guadagnare una posizione nella classifica generale: Ferrari e Calabrò concludono la loro prima Olimpiade al 6° posto, un risultato tra i migliori nella storia delle partecipazioni italiane in questa disciplina olimpica. L’oro è andato agli australiani Matt Belcher e Will Ryan, argento agli svedesi Anton Dahlberg e Fredrik Bergstrom, bronzo agli spagnoli Jordi Xammar e Nicolas Rodriguez Garcia-Paz.

LE DICHIARAZIONI DI GIACOMO FERRARI E GIULIO CALABRO’ – Giacomo Ferrari: “Siamo molto contenti, era la nostra prima partecipazione olimpica, eravamo i più giovani, in Medal ce la siamo giocata, sapevamo che avevamo tanto da perdere e poco da guadagnare, siamo andati in acqua provando ad attaccare, purtroppo all’inizio non eravamo tra i primi ma ci siamo messi sotto e recuperato, volevamo chiudere al meglio, recuperare una posizione per noi è tanto. Chiudiamo sesti dietro equipaggi con molta più esperienza di noi. Non abbiamo mollato mai, quelli davanti hanno meritato, per noi tanta crescita. L’unico rammarico è che dovremo separarci visto che il 470 diventa misto.”

Giulio Calabrò: “E’ stata una grandissima esperienza, ne abbiamo tanto sentito parlare, l’abbiamo desiderata, sognata, sinceramente non ci aspettavamo una cosa così grande, è stata una bellissima esperienza di squadra, abbiamo gioito insieme a Ruggero e Caterina, abbiamo sofferto con Mattia, una esperienza a 360 gradi, la squadra ci ha aiutato tanto. Non ce ne sarà un’altra i 470 maschile e femminile, vedremo cosa fare perché entrambi vogliamo continuare a restare nel giro olimpico, è difficile provare emozioni simili nella vita, almeno per uno sportivo. Ringraziamo tutti, a partire da Giacomo (che ricambia, ndr), le nostre famiglie, il nostro allenatore, la Federazione, la Marina Militare. E’ stato un grosso lavoro di squadra.”

Nel 470 Femminile l’oro è andato alle inglesi Hanna Mills e Eilidh McIntyre, argento alle polacche Agneska Skrzypulec e Jolanta Ogar, bronzo alle francesi Camille Lecointre e Aloise Retornaz. Le azzurre Elena Berta e Bianca Caruso, giunte con il terzo posto al Mondiale di pochi mesi fa, non hanno trovato il ritmo olimpico giusto e hanno concluso al 13° posto, per pochi punti fuori dalla finale.

LE DICHIARAZIONI DI ELENA BERTA E BIANCA CARUSO – Elena Berta: “E’ stato fantastico far parte di questa spedizione della squadra italiana della vela, stare vicino a Ruggi e Cate che hanno vinto l’oro e che ci hanno trasmesso tantissime emozioni, così come stare vicino anche a Mattia, è stata dura per tutti, e poi Marta che è stata bravissima, i nostri Giacomo e Giulio con i quali abbiamo condiviso un bellissimo percorso. Una esperienza molto bella che dentro ci darà tanto per il futuro. Anche se non è andata come volevamo, adesso brucia tanto, ma sono sicura che sia stato un passo importante per ka nostra carriera.”

Bianca Caruso: “Nei prossimi giorni faremo una analisi attenta su ciò che non ha funzionato, per andare avanti si deve anche capire cosa si è sbagliato. Bisogna comunque apprezzare tantissimo il fatto di essere qui, di essere presenti a una Olimpiade che non è scontato. In questi giorni ho pensato alle tante persone che mi hanno detto “è già tanto essere lì”… lo so, però quando poi ci sei, e sei bronzo mondiale in carica e non ce le fai, è dura da digerire. Sapevamo della forza di inglesi e francesi, ci hanno sorpreso le polacche, comunque tutta gente che ha fatto almeno due Olimpiadi, e qui l’esperienza conta tantissimo, perché i Giochi sono delle montagne russe, se conosci il percorso sei avvantaggiato.”

IL MEDAGLIERE DELLA VELA A TOKYO 2020 – Un totale di 16 nazioni si è diviso le 30 medaglie in palio nelle 10 discipline della vela a Tokyo 2020. Numero inferiore alle edizioni precedenti, a causa della concentrazione di medaglie di alcune nazioni (5 Gran Bretagna, 3 Olanda, Francia e Germania).

L’Italia, tornata a medaglia dopo due Olimpiadi (Londra 2012 (Weymouth) e Rio 2016) senza podio, grazie all’oro di Tita-Banti si trova al 5° posto del medagliere di Tokyo Enoshima.

LE FINALI CONQUISTATE - Altra osservazione interessante riguarda la presenza delle nazioni nelle Finali olimpiche rappresentate dalle Medal Race dei top-10 di ciascuna disciplina. Dominio inglese anche qui, con 9 finali su 10 classi. Ecco la lista dei paesi che hanno conquistato almeno tre finali, nel leggerla bisogna considerare che solo poche nazioni erano presenti in tutte le discipline, ed è giusto calcolare il rapporto tra finali conquistate (il primo numero) e discipline disputate (tra parentesi). In questa lettura, l’Italia si conferma tra le prime nazioni, presente in 5 finali su 6 discipline presenti, alla pari della Germania. Meglio di tutti ha fatto l’Olanda con 7 finali su 7 discipline.

L’ANALISI FINALE DEL DT MICHELE MARCHESINI: “Ogni Olimpiade è diversa, questi Giochi sono stati particolarissimi, blindati oltre ogni immaginazione, diversi, posticipati di un anno ma alla fine l’aspetto sportivo anche questa volta ha sovrastato tutto. Il livello di queste competizioni, degli atleti è il massimo possibile, difficile da immaginare interamente se non si è dentro. Persone che dedicano la vita e sacrifici impensabili anche solo per essere sulla linea di partenza.

Il bilancio della nostra trasferta, e dunque di tutto nostro quadri-quinquennio, è assolutamente positivo. Sono soddisfatto della prestazione di squadra.

Entrare in una finale Olimpica, in qualsiasi sport è un risultato di rilievo assoluto: abbiamo centrato cinque finali contro le quattro di Rio 2016, in tre siamo entrati con chance di Medaglia e per una di queste il risultato è stato Oro Olimpico. Super!

“La vela Italiana è una dei cinque sport che ad oggi spinge in alto nel medagliere in nostro Paese. Siamo orgogliosi, il Presidente Ettorre ci aveva chiesto del metallo e lo abbiamo portato, accanto alla prestazione complessiva solidissima di un gruppo straordinario. Gli atleti che abbiamo schierato sono dei ragazzi speciali e hanno fatto cose speciali, mi complimento con tutti loro per il percorso tecnico e sportivo che li ha portati qui, al di là della semplice performance.

“Parigi 2024 è a soli tre anni da oggi, continueremo lavorare per confermarci, per migliorare, per portare altre classi al livello che serve per partecipare ai Giochi ed entrare nell’elite dello sport, riservata a poco più di undicimila persone ogni quattro anni su nove miliardi che siamo al Mondo.”

CHIUSURA A CASA ITALIA – Giovedi 5 agosto sarà l’ultimo giorno a Tokyo per gli azzurri della vela, che saranno presenti a Casa Italia insieme al presidente federale Francesco Ettorre. Quest’ultimo ha invitato a Casa Italia anche il presidente della federvela internazionale Quanhai Li, che in questi giorni ha confermato il suo particolare legame con la vela italiana. Per tutti saranno i saluti al Giappone e alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

 

 

FONTE e FOTO: FIV

La Vela di Tokyo 2020 entra nella fase decisiva. Quinto giorno di regate a Enoshima, ancora condizioni meteo eccezionali, con vento da Sud (dal mare) che dai 10 nodi del mattino è arrivato fino a 14 nel pomeriggio, con le tipiche onde di questo campo di regata, appena meno insidiose di ieri. Programma ricchissimo: hanno corso regate nove discipline sulle dieci totali, utilizzando quattro dei cinque campi di regata nella Sagami Bay.

Nacra 17 - Nelle regate del mattino protagonisti gli azzurri Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti, sul catamarano misto foiling, che dopo l’ottimo avvio di ieri (1-3-1) si confermano oggi (2-5-1) e sono saldamente primi nella classifica generale dopo 6 prove sulle 12 totali, quindi a metà programma prima della Medal Race finale, con 3 punti di vantaggio sugli inglesi John Gimson e Anna Burnett e 11 sui tedeschi Paul Kohloff e Alica Stuhlemmer. Nella prima prova la coppia mista azzurra ha anche avuto una leggera collisione in un incrocio con la barca USA, a seguito della quale ha effettuato una auto-penalizzazione (un giro completo della barca su sé stessa di 360 gradi), rimontando poi fino a chiudere al 2° posto la manche. Gli italiani confermano grande velocità e padronanza della tecnica del foiling (gli scafi del catamarano si sollevano e “volano” sull’acqua). Domani per Ruggero e Caterina giornata di riposo, torneranno in gara sabato 31 e domenica 1 agosto per le restanti 6 prove che determineranno la classifica prima della Medal Race, che per loro è in programma martedi 3 agosto.

Windsurf RS:X Maschile – Grandi emozioni e regate combattute allo spasimo nel windsurf maschile, con l’azzurro Mattia Camboni chiamato a lottare per difendere un posto nella zona podio, anche in condizioni di vento non ideali per lui che predilige aria più leggera tra 7 e 10 nodi. Nelle tre prove l’atleta di Civitavecchia ha dato battaglia: prima un 8°, quindi un ottimo 3°, poi una terza prova ad alto rischio, con l’azzurro attardato da un salto di vento sfavorevole, ma protagonista di una rimonta di potenza fino al 9° posto. In classifica Mattia è 3°, i punteggi prefigurano una Medal da cuori forti. L’olandese Badloe (33 punti) ha l’oro in tasca, gli basta arrivare ed è suo. Secondo il francese Thomas Guyard a 52, terzo Mattia a 54, quarto il polacco Piotr Myszka a 57. Questi tre atleti si giocheranno argento e bronzo.

Windsurf RS:X Femminile – Le ultime tre prove della serie forniscono il primo verdetto: sfuma il sogno di una medaglia per Marta Maggetti, a cui va l’onore di aver corso una Olimpiade di grande carattere e sempre all’attacco. Nelle tre prove di oggi la cagliaritana è rimasta sempre nel gruppo di testa (5-6-8), ma non è bastato: resta al 4° posto ma il distacco dalle prime tre è aritmeticamente incolmabile. Nell’ordine la cinese Yunxiu Lu (30 punti), l’inglese Emma Wilson (34) e la francese Charline Picon (36), sono già sicure del podio, e si giocheranno il metallo delle medaglie nella Medal di sabato. Marta Maggetti nella finale partirà comunque dallo splendido 4° posto (58 punti), davanti a due campionesse mondiali, l’olandese Lilian De Geus e l’israeliana Katy Spychakov.

Laser Radial – Bravissima Silvia Zennaro, altra grande giornata con due piazzamenti autorevoli (3-10) che la tengono al 6° posto e ancora a 15 punti dal podio. Arrivata in sordina e con l’obiettivo di raggiungere la Finale, la timoniera veneta ha trovato costanza e condizioni congeniali, trovarsi a questo punto a due prove dal termine è una impresa degna di nota. Domani le ultime due prove che determineranno la classifica e il punteggio per la Medal Race finale in programma domenica 1 agosto. In testa la danese Anne-Marie Rindom (bronzo a Rio 2016), davanti alla finlandese Tuula Tenkanen e alla svedese Josefin Olsson.

470 Femminile – Due prove non brillanti per Elena Berta e Bianca Caruso nella seconda giornata di regate (9-12), che le vede al 9° posto della classifica generale dopo 4 prove totali. In serata sarà discussa una protesta delle azzurre contro le israeliane per una mancata precedenza a un incrocio su diverse mura, che potrebbe mutare la classifica. In testa sempre le polacche Agnieszka Skrzypulec e Jolanra Ogar, seconde le inglesi Hannah Mills e EWilidh McIntyre e terze le francesi Camille Lecointre e Aloise Retornaz. Domani altre due prove previste per i 470.

470 Maschile – I giovani Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò non trovano le loro condizioni ideali, nelle due prove del pomeriggio restano senza acuti (12-9) e dopo quattro prove sono al 12° in classifica generale. Per loro l’Olimpiade è ancora lunga e c’è tempo di recuperare e arrivare alla Medal Race del 4 agosto.

 

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FONTE e FOTO: FIV

La vela italiana centra l’oro alle Olimpiadi di Tokyo. Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti, infatti, si sono imposti nella specialità del misto foiling Nacra 17, concludendo la medal race al 6° posto che gli ha garantito l’oro olimpico.

"Oggi è un giorno storico per la Vela Italiana, noi tutti aspettavamo questo momento da oltre 20 anni e la medaglia olimpica dimostra ancora una volta il grande lavoro fatto tra i giovani da tutti coloro che si impegnano nei corsi di formazione e nell'avvio all'agonistica. Congratulazioni ai due campioni, alla FIV, al Presidente Ettorre, alla squadra e a tutto il team presente alle Olimpiadi" ha commentato il Presidente Nazionale LNI, l’ammiraglio Donato Marzano.

 

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FOTO: FIV

La vela azzurra vede sfumare una delle possibili medaglie di Tokyo 2020, quella nel windsurf maschile. Mattia Camboni, dopo essere stato nelle prime tre posizioni per l’intera serie olimpica, è stato colto oltre la linea in partenza anticipata proprio nella Medal Race di finale che valeva il podio olimpico.

L’azzurro, molto tonico e motivato alla partenza, con vento sui 7-8 nodi (le sue condizioni preferite), ha scelto il lato sinistro della linea, che si è rivelato quello giusto, ed ha navigato subito nelle prime posizioni. Sulla barca del Comitato di regata, però, pochi secondi dopo la partenza è comparsa la bandiera della lettera X, che indica un richiamo individuale, cioè una partenza anticipata. A metà della prima bolina, un gommone della Giuria si è avvicinato al windsurf di Mattia, che era in testa alla regata, sventolando la bandiera che gli comunicava la squalifica per OCS (On Course Side, ovvero oltre la linea) nella Medal Race. La sua regata finisce qui, ma la Medal continua ed è piena di colpi di scena.

Poco dopo viene squalificato per lo stesso motivo anche il polacco Piotr Myszka, e dopo un altro bordo la stessa sorte tocca al francese Thomas Goyard. I tre che si contendevano due medaglie sono tutti fuori gara. Le attenzioni si spostano sul punteggio, e in base ai piazzamenti che maturano nella Medal, alla fine Kiran Badloe (NED) è l’annunciata medaglia d’oro, Thomas Goyard (FRA), nonostante l’OCS riesce a conservare l’argento, mentre per il bronzo Mattia Camboni è superato di 1 punto dal cinese Kun Bi, con un semplice quarto posto nella finale.

Nella classifica generale di Tokyo 2020, Camboni è 5°, a pari punti con l’israeliano Cohen  che lo supera per la migliore Medal Race. A terra Mattia fatica ad accettare questo verdetto, nell’anno in cui è stato vice campione europeo e mondiale. Poi parla e racconta cosa è successo e come si sente.

LA DICHIARAZIONE DI MATTIA CAMBONI: “Ieri ero più agitato, stanotte ho dormito molto bene e stamattina ero pronto, ieri avevamo fatto una bella giornata, eravamo usciti in acqua con Marta e avevamo provato, tra l’altro, proprio delle partenze! Stavo bene, andava tutto bene, il vento era quello giusto, mi sentivo veloce, non temo nessuno in queste condizioni.

“Non pensavo di aver forzato così tanto la partenza, forse c’era della corrente che spingeva fuori, e poi non ho sentito nessun suono dal Comitato e quindi non mi sono neanche girato, non pensavo di essere fuori. Quando ho visto i Giudici che indicavano me con la bandiera… mi è crollato il mondo addosso. Non ho parole, si vede che doveva andare così. Mi dispiace perché ho dato la mia vita per tutto questo, non me lo meritavo io, non se lo meritava il mio allenatore, però così è lo sport, puo’ regalare i momenti più belli della vita e anche questi. E’ difficile da accettare, anche solo pensare che tutto questo sia vero, ma è così. Sembra un incubo.

“Pensare a ripartire? Ammetto che lavorare intensamente, giorno dopo giorno, come abbiamo fatto in questi anni è veramente tosta, ho lavorato il doppio di tutti gli altri perché sono sempre stato quello partito dietro a tutti, col fisico meno adatto a questa tavola, perciò ho lavorato più di tutti. E’ dura adesso pensare che dovremo ricominciare tutto daccapo, altri tre anni, in questo momento non riesco a pensarci.  Voglio solo andare a casa riabbracciare i miei cari e stare un po’ di tempo con loro.”

Nell’altra Medal Race RS:X femminile, brava Marta Maggetti, che chiude quarta alle spalle del terzetto di atlete che si è diviso il podio. La cagliaritana ha fatto una bella finale, attaccando sempre e restando nelle prime posizioni. Alla fine l’oro va alla cinese Yunxiu Lu, l’argento a Charline Picon (FRA) e il bronzo a Emma Wilson (GBR), subito dietro c’è Marta. Nelle tavole la Cina vince un oro e un bronzo, la Francia due bronzi, l’olanda un oro e la Gran Bretagna un bronzo.

Nel catamarano misto foiling Nacra 17, Ruggero Tita e Caterina Banti rafforzano il primo posto in classifica, in una giornata difficile e potenzialmente rischiosa con vento leggero e oscillante. Dopo una prima prova chiusa all’8° posto in rimonta, Ruggero e Caterina hanno fatto un 3° e un 2° nelle successive, e a fine giornata, dopo 9 prove disputate, hanno portato a 6 punti il vantaggio sugli inglesi John Gimson e Anna Burnett, secondi. I tedeschi Paul Kohloff e Alica Stuhlemmer sono terzi a 12 punti, e gli australiani Jason Waterhouse e Lisa Darmanin sono quarti a 15 punti dagli italiani. Domani per il catamarano misto foiling in programma le ultime tre prove della serie, che definiranno la griglia di partenza della Medal Race in programma martedi 3 agosto.

DICHIARAZIONI DI RUGGERO TITA E CATERINA BANTI: “Per noi giornata positiva anche se abbiamo lasciato qualche punticino sulla strada, ma comunque allunghiamo in classifica, quindi contenti di quello che abbiamo fatto. Le condizioni non sono un problema per noi, con vento forte sappiamo di andare veloci, ma siamo allround, siamo pronti su tutto, il vento leggero puo’ essere più difficile per l’instabilità. Con vento forte le regate sono più vere.

“Agli avversari guardiamo poco, pensiamo a noi stessi, dobbiamo fare il meglio ogni giorno di quello che sappiamo fare, e non pensare ancora alla classifica, vedremo più avanti. Essere considerati i favoriti non ci da particolare pressione, anzi pensiamo sia meglio essere in questa posizione, la pressione devono averla gli altri.”

L’ANALISI DEL DT DELLA VELA AZZURRA MICHELE MARCHESINI: “Maggetti è stata veramente brava, una Medal Race di carattere e astuzia a mettere in acqua tutto quello che ha costruito in questi anni e sfruttare fino alle minime spinte pompando in fase con il chop del campo di gara.

Marta migliora le prestazioni Olimpiche dell’Italia a Londra 2012 e Rio 2016. Non basta per mettere i piedi sul podio, ma la Cagliaritana puó essere orgogliosa di sé, così come tutta la vela Italiana di lei.

Riguardo Camboni, non mi sento di fare ora commenti tecnici. Certo li faremo, ma più avanti: Mattia ha preso un colpo bruttissimo, è un momento delicato per il ragazzo, è a pezzi e personalmente mi sento ora di tenere il lato umano davanti a tutto. Anche per questo Mattia partirà subito per l’Italia con il suo allenatore, è bene per lui e per la squadra che gli è vicina e gli vuole bene.

Infine il Catamarano: il campo Zushi con queste condizioni è estremamente insidioso; Tita e Banti hanno interpretato con la giusta prudenza la brezza che stentava a stendersi, in conflitto con una situazione sinottica non favorevole. Rientrare a terra oggi con il secondo miglior score di giornata della flotta è un passo molto importante nella direzione giusta. Abbiamo una previsione di maggiore intensità di vento per domani: rimaniamo concentrati, c’è ancora tanto da fare, c’è ancora tanto in palio.”

Domani domenica 1 agosto tocca a Silvia Zennaro scendere in acqua per la Medal Race Laser Radial. L’azzurra che è stata una bella sorpresa a questi Giochi parte dal 6° posto a soli 5 punti dal bronzo e 13 dall’argento, e ha detto che proverà ad attaccare. Sempre domani tornano in acqua i 470 maschili con Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò che ripartono dal 9° posto, e femminile con Elena Berta e Bianca Caruso, che sono al 10°. Previsioni di vento sui 10 nodi.

 

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FONTE  e FOTO: FIV

La FIV, in occasione delle Olimpiadi di Tokyo 2020, lancia l’iniziativa “FACCIAMO ARRIVARE IL SUPPORTO AGLI AZZURRI FINO A ENOSHIMA!”.

La Federazione raccoglierà foto e video dai Circoli velici, dalle squadre agonistiche, dalle barche, dalle vacanze e dalle case. Una iniziativa italiana e internazionale, una raccolta di scatti, immagini, anche video, che testimoniano come la comunità della vela si stringe intorno agli atleti impegnati nelle regate olimpiche. In Giappone, senza pubblico, con poche apparizioni in tv, i velisti hanno bisogno del vostro sostegno.

Oltre ad aiutare gli azzurri della vela, sarà un modo per far risaltare l’Italia (che in fatto di tifo non ha rivali) nel partecipare all’iniziativa “Show your support” di World Sailing. Il supporto arriverà ai nostri velisti, e le clip o le foto migliori saranno raccolte in un video finale di World Sailing destinato al CIO, per un confronto tra la vela e gli altri sport!

Si sottolinea che per l'iniziativa è richiesto il video con telefonino orizzontale e evitare qualsiasi tipo di marchi commerciali che possano comparire all'interno del video, pena l'esclusione del materiale.

Il materiale va inviato a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Forza azzurri, forza vela!

 

FONTE e FOTO: FIV

E’ in arrivo la prima medaglia per la vela azzurra a Tokyo 2020, nella Finale Medal Race di martedi 3 agosto sapremo di quale metallo sarà, ma già adesso l’argento è garantito. Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti, nella disciplina del catamarano misto foiling Nacra 17, hanno concluso la serie di 12 prove di qualifica confermandosi sempre in testa ed estendendo il vantaggio ogni giorno, realizzando quattro primi, tre secondi e due terzi di manche. Anche oggi le tre ultime prove li hanno visti grandi protagonisti (2-1-2), e la classifica consente di pregustare, ancora prima della Finale di martedi, la prima medaglia olimpica per la vela italiana, 13 anni dopo le due conquistate a Pechino 2008 (Qingdao).

In classifica Tita-Banti hanno 12 punti di vantaggio sugli inglesi John Gimson e Anna Burnett, e ben 24 sui terzi, i tedeschi Paul Kohloff e Alica Stuhlemmer. Nella Finale di martedi, gli azzurri potranno difendere la prima posizione per l’oro, concludendo entro il 6° posto o evitando di arrivare più di cinque barche dietro agli inglesi.

DICHIARAZIONI MIXED ZONE RUGGERO TITA E CATERINA BANTI – Ruggero Tita: “Sicuramente noi abbiamo fatto il nostro lavoro, ci siamo allenati tanto proprio per questo e abbiamo semplicemente fatto quello che dovevamo fare. Al momento ci sta girando tutto bene, siamo molto veloci, come avevamo dimostrato anche negli anni precedenti il campo di regata di Enoshima ci piace molto, le condizioni si adattano bene al nostro stile di navigazione. Adesso dobbiamo rimanere concentrati fino alla fine e continuare a fare del nostro meglio.

“Non abbiamo ancora pensato a una strategia per la Medal Race, ci siederemo sicuramente con Ganga Bruni, il nostro allenatore, e con Michele Marchesini il DT, per analizzare la situazione e verremo fuori con un piano d’attacco, non di difesa.”

Caterina Banti: “Alla medaglia non ci stiamo pensando, non abbiamo ancora fatto niente, pensiamo solamente a navigare al nostro meglio, è quello che continueremo a fare fino alla fine, quel che arriva arriva.”

DICHIARAZIONE DEL TECNICO NACRA 17 GABRIELE BRUNI: “Quando sono arrivato a terra e mi hanno detto che eravamo argento matematico non avevo ancora realizzato, ero troppo concentrato sulle regate di oggi… Ovviamente sono contentissimo, per me era un traguardo importante, però restiamo molto concentrati sulla prossima regata che sarà la più importante di tutte.

“Ruggero e Caterina hanno gestito benissimo queste dodici regate partendo sempre liberi e riuscendo a sviluppare quella che noi chiamiamo velocità di gara, diversa da quella in allenamento, sembra che i ragazzi abbiamo avuto qui una dote particolare nello sviluppare fin da subito la velocità utile, fin dal taglio della linea di partenza, e questo rende la vita più facile. Hanno fatto scelte tattiche importanti, hanno saputo controllare la flotta, finora è una Olimpiade esemplare, sono felice ed emozionato perché allenare atleti così è un vero piacere.

“Per la Medal ne parleremo, domani faremo una uscita di allenamento per restare caldi, e studieremo le nostre strategie che spero saranno vincenti.”

Nella Medal Race del Laser Radial non è riuscito l’assalto al podio di Silvia Zennaro, che partiva dal 6° posto. L’azzurra ha provato ad attaccare da subito, e ha finito per incappare in un’altra partenza anticipata, come capitato ieri nella finale dei windsurf a Mattia Camboni. Quando a metà della prima bolina la Giuria le ha comunicato l’OCS, la reazione della timoniera azzurra è stata di rabbia, perché era anche nelle prime posizioni e voleva giocarsela. Zennaro chiude comunque Tokyo 2020 al 7° posto, che è il migliore risultato di sempre di una italiana nella disciplina olimpica del singolo femminile.

DICHIARAZIONE DI SILVIA ZENNARO: “Alla fine sono contenta del risultato che ho ottenuto, sono andata oltre il mio obiettivo che era entrare in Medal, sono arrivata alla finale vedendo la medaglia. Ho pianto per la partenza anticipata perché volevo fare la regata e giocare le mie carte, anche se guardando a come è andata non avrei avuto chanche di podio, visto che la svede ha battuto addirittura la fortissima olandese. Insomma sono contenta ho dato tutto, e alla fine credo sia un bel risultato per la classe Laser. Il fatto che sia il miglior piazzamento nel singolo olimpico femminile dimostra quanto sia difficile l’Olimpiade specie col Laser. Le prime 15-20 timoniere potevano vincere una medaglia. E’ il bello, e il brutto, del Laser.

“Per il futuro so già cosa voglio fare, questa Olimpiade mi ha dato una motivazione fortissima, voglio continuare e avere lo stesso atteggiamento e con l’equilibrio trovato qui. Voglio ripartire da questo e puntare a Marsiglia: ora che ho visto da vicino la medaglia voglio andare a prenderla.”

Altre due regate per il 470 Maschile: Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò con i risultati di manche (14-3) risalgono al 7° posto assoluto. Un errore ha condizionato la prima prova, quando erano nelle prime cinque posizioni, hanno commesso una irregolarità e compiere una auto-penalizzazione facendo compiere alla barca un giro completo di 360 gradi. Domani in programma le ultime due prove per determinare la griglia dei partenti per la Medal Race.

DICHIARAZIONI DI GIACOMO FERRARI E GIULIO CALABRO’ - Giacomo Ferrari: “La flotta è fortissima, ce lo aspettavamo, sappiamo che stiamo lottando con gente che non è alla sua prima Olimpiade, velisti di esperienza e fortissimi. Oggi purtroppo un brutto errore in approccio alla seconda bolina della prima prova, eravamo nel gruppo di testa ma abbiamo dovuto fare una penalità di 720 gradi che ci ha tagliato le gambe. Nella seconda è stata una grande reazione anche di testa, abbiamo fatto un buon 3° che ci ritira su. Ora in classifica siamo a parecchi punti da quelli davanti e a pochi da quelli dietro. Domani andiamo in acqua senza pensieri e la classifica la vedremo alla fine. Noi diamo sempre tutto.”

Giulio Calabrò: “Nella nostra posizione di classifica non si fanno conti, ma si regata prova per prova, come abbiamo fatto fino a oggi, regata per regata cercando di limare ogni punto, dando il massimo. Purtroppo non sempre va esattamente come volevamo, però siamo lì, peccato ripensare ai vari punti qua e là che abbiamo lasciato in molte prove e che ci hanno allontanato dalle prime posizioni. Questo è un po’ il rammarico, ma domani ci sono altre due prove, vogliamo fare bene.”

Nel 470 Femminile, Elena Berta e Bianca Caruso escono dalla top-ten con due prove a metà flotta (14-16), servirà una giornata conclusiva di grande impegno e risultati, per centrare la Finale Medal Race che alla vigilia era ampiamente alla loro portata.

L’ANALISI DEL DT MICHELE MARCHESINI: “Anche oggi un pattern meteo particolare con un moderato gradiente da Sud-SudOvest, dato in aumento per somma con il termico e in rotazione nella baia. Condizioni non semplici e molto interessanti.

Tita e Banti sono rimasti solidi su ogni punto, in ogni passaggio, in tutti i fondamentali, come piace a noi. La chiave della giornata dei Nacra è stata la performance fisica, soprattutto a prua. A mio avviso erano evidenti le flessioni di diversi equipaggi sul boat-handling e sulla velocità in poppa, sintomo che la stanchezza sta venendo fuori e simmetricamente anche la preparazione fisica, in particolare delle prodiere. Banti ha confermato uno stato di forma perfetto, consentendo al nostro equipaggio di avere il migliore score del giorno, alla pari con i Danesi che infatti schierano un maschio molto prestante a prua. Dopo le regate, ho chiamato il nostro preparatore fisico Luca Parisi per complimentarmi per lo stato di forma con cui è arrivata qui Caterina. Domani probabilmente uscita in scarico per il nostro Nacra, quindi martedì sarà Medal Race.

“Zennaro ha chiuso senza praticamente regatare oggi, certo non partiva da una posizione di classifica facile ma così si è messa nelle mani delle altre. Settimo posto Laser Radial comunque da incorniciare, la migliore prestazione di sempre di una singolista Italiana alle Olimpiadi.“I 470 erano chiamati oggi a un passaggio difficile, il momento rimane delicato, soprattutto per il femminile. Vediamo domani di chiudere le qualifiche con un sorriso da parte di Berta e Caruso. Per quanto riguarda il maschile, Ferrari e Calabrò oggi erano a mio avviso abbastanza a loro agio, ma una situazione difficile in boa di seconda bolina di prova 7 interpretata male è costata carissima in termini di bilancio di giornata.”

 

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FONTE e FOTO: FIV

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