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EUGENIO GHERSI

Un medico di Marina sulle vie del mondo

 

Edizioni: CLD Libri, 2019
Autore: Flavio Serafini
Pagine: 207 € 35

 

Ho iniziato la lettura di questo testo con la naturale curiosità di scoprire quali motivazioni abbiano indotto l’autore a realizzare un’opera del genere. Mi ero predisposto a leggere le gesta di un ufficiale medico di Marina e invece mi sono trovato proiettato in autentiche e molto interessanti pagine di storia. Ho visitato la concessione italiana a Tientsin rilevando quanto successo avesse ottenuto l’attività dei connazionali. Ho navigato sulla Carlotto sul grande fiume, lo Yang-tze-Kiang, sentendo sulla mia pelle l’adrenalina che aumentava in prossimità delle rapide quando i “cinesi rossi” volevano manifestare la loro presenza con armi da fuoco. Ho vissuto gli sbalzi termici e le difficoltà di movimento nelle due spedizioni in Tibet e mi sono lasciato affascinare da un approccio alla vita del lamaismo che nella semplicità dell’espressione “retto pensiero, retta parola e retta azione” mette in discussione i nostri comportamenti spesso alla ricerca del “compromesso migliore”. Questo trasporto è stato possibile perché la figura di Ghersi è sempre presente sullo sfondo, quasi a non voler anteporsi all’importanza degli eventi narrati. Nella trattazione, però, emerge il peso del ruolo da lui svolto per il buon esito delle missioni. È una biografia storica che, in parte, risponde alla concezione dello storico Thomas Calyle: “La storia del mondo non è altro che la biografia dei grandi uomini”, ma sembra voler evidenziare che la storia è condizionata anche dalle azioni di tanti eroi di cui non vi è traccia. Vederne riconosciuto qualcuno, come nel caso di Ghersi, non può che far piacere e rende parziale giustizia a tanti eroi trasparenti e privi di notorietà.

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale

GENTE DI MARE

 

Edizioni: Il Frangente, 2021
Autore: Ninni Sanna
Pagine: 216 - € 18

 

Leggendo il libro di Nini Sanna sono stato “catturato” da tre aspetti. Il primo: il mare come scenario, a volte attore principale altre quasi spettatore distratto, in cui si dipanano le storie dei nostri eroi. Mare che è luogo di lavoro e mezzo di sostentamento di un giovane marinaio spinto dalla sorte a crescere velocemente e assumersi pesanti responsabilità. Mare che rappresenta lo strumento con il quale uno studente tenta di dare una svolta alla sua vita macchiata da un incidente scolastico. Mare che richiede uno spirito di solidarietà naturale per i marinai, ma che spesso non è compreso da chi legge gli eventi stando ben distante dalla battigia, e nella problematica della immigrazione ne abbiamo ogni giorno contezza. Mare su cui navigano lussuosi yacht, ma anche carrette, tenute assieme dalla pittura, su cui tanti giovani marittimi sono chiamati a fare esperienza.

Quest’ultima considerazione mi porta al secondo aspetto: il rapporto fra il marinaio e l’imbarcazione e con gli altri membri dell’equipaggio. Spesso sentiamo di racconti a bordo di comodissime imbarcazioni e in compagnia di brillanti compagni di viaggio. Vi è il rovescio della medaglia, ben noto a chi ha vissuto per mare, che emerge dai racconti di Sanna. Imbarcazioni, senza aria condizionata e altre comodità, impegnate in tratte equatoriali. Un giovane secondo che vede la propria autorità minata da una eccezionale presenza e che è costretto ad “azioni di forza” per evitare che il proprio equipaggio perseveri in abitudini “selvagge”; difficoltà di stringere relazioni personali a bordo quando i facenti parte dell’equipaggio non sono sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda.

Il terzo aspetto è quello del marinaio con l’ambiente esterno. Navigando si visitano tanti posti e la valutazione è quasi sempre, condizionata da tanti fattori. Ritrovarsi su terra ferma dopo una navigazione movimentata fa assumere al posto visitato un diverso valore. Anche la conoscenza di una bellezza esotica viene vista in un’ottica particolare spingendo il nostro protagonista a voli pindarici per una soluzione duratura, mortificata dalla realtà di un’evoluzione molto più prosaica.

Sintetizzando, Sanna propone una serie di racconti di vita vissuta sul mare scevri da qualsivoglia idealizzazione. Racconti a volte duri, a volte teneri e in qualche aspetto romantici, ma che tutti evidenziano un elemento particolare e penso condivisibile: l’essere marinaio non è da tutti.

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale

Venerdì 11 giugno nella suggestiva cornice di Piazza Mottino a Lerici (SP), presso la sede della sezione locale della Lega Navale Italiana, verrà presentato “Il Punto più alto” – Sulla rotta di un sogno al comando dell’Amerigo Vespucci, il volume edito da Edizioni Cinque Terre e scritto da Gianfranco Bacchi, Capitano di Vascello della Marina Militare Italiana e, dal 2019, comandante della meravigliosa nave scuola della Marina Militare Italiana.

L’evento, organizzato con il patrocinio del Comune di Lerici, avrà inizio alle 17.00, sarà aperto al pubblico, ad ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili, e vedrà la partecipazione dell’autore che dialogherà con Davide Besana, autore, illustratore e disegnatore milanese di origine ma ligure d’adozione, e con Maria Cristina Sabatini, giornalista e responsabile ufficio stampa Lega Navale di Lerici. 

Sarà un’ottima occasione per sentire dalla viva voce del Comandante Bacchi il racconto, tra tanti aneddoti e curiosità contenuti nel volume pubblicato da Edizioni Cinque Terre, delle varie tappe che hanno caratterizzato la carriera di professionista del mare, dagli esordi come velista in Accademia Navale a Livorno, alla partecipazione ad importanti gare internazionali, fino ad arrivare al comando della “più bella nave al mondo”. Un percorso di crescita che rappresenta un modello a cui ispirarsi per raggiungere i propri obiettivi e realizzare i propri sogni.

Per il rispetto delle norme anti contagio per assicurare la distanza interpersonale di almeno 1 metro sono previsti posti a sedere e sono state definite le vie d’accesso, i percorsi interni e i percorsi di uscita. L’accesso alla presentazione è consentito solo con la mascherina.

200 ANNI DI ITALIANI IN GUERRA

False vittorie e false sconfitte

 

Edizioni: Mursia – Milano 2022
Autore: Enrico Cernuschi
Pagine: 309 - € 18

 

L’ultima opera di un A. ben noto ai lettori di Lega Navale ci porta per mano ad una rilettura della storia patria di particolare interesse. Si tratta di due secoli di storia militare ed economica in cui, pur citando ogni volta in cui sia opportuno farlo la predominanza onnipresente del potere marittimo nelle cose di casa nostra, si esaminano con attenzione, insieme agli elementi di storia navale, anche quelli militari terrestri ed aeronautici, per supportare un ragionamento che sostanzialmente tende a richiamare l’attenzione del lettore essenzialmente su di un fatto: nei due secoli trattati, come già anche in un passato più remoto, ben pochi episodi sono stati tali da farci vergognare! In situazioni analoghe, altre nazioni fecero di peggio sia dal punto di vista del coraggio che da quello della logistica, della conduzione delle operazioni, della qualità dei mezzi, dell’uso delle risorse. L’A., che supporta le sue tesi con numeri incontrovertibili derivanti da ricerche effettuate in prima persona nei principali archivi del mondo, s’interroga sul perché una certa storiografia nostrana debba additarci come un popolo di perdenti mentre, in realtà, abbiamo spesso vinto e continuiamo a farlo. Anche battaglie che vengono date come perse, ad un’analisi più approfondita risultano sicuramente vinte negli esiti, nelle conseguenze generate… Gli unici che risultano veramente perdenti sono alcuni individui che in maniera spesso auto referenziata si definiscono storici ma che, alla fine, non fanno che reiterare tesi obsolete continuando ad accettarle senza alcuno spirito critico. Un libro che si legge volentieri, con interesse e con la piacevole sensazione che qualcuno, una volta tanto, stia facendo chiarezza, ricordando a chi l’avesse dimenticato che, nonostante i tanti detrattori, gli Italiani non sono secondi a nessuno.

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale

LOTTA PER IL MARE DI MEZZO

La guerra delle grandi Marine nel teatro del Mediterraneo, 1940-1945

 

Edizioni: Ufficio Storico della Marina Militare
Autore: Vincent P. O’Hara
Pagine: 348

 

L’opera, traduzione del volume editoriale in lingua inglese “The Struggle for the Middle Sea – The Great Navies at War in the Mediterranean Theater, 1940-1945” di Vincent P. O’Hara, affermato autore di fama internazionale che ha riscosso un notevole successo con le sue realizzazioni editoriali storico-scientifiche, è un’analisi concisa e, al contempo, esaustiva del secondo conflitto mondiale combattuto nel Mediterraneo. La guerra condotta sul mare è stata una delle principali variabili che hanno determinato l’esito finale del secondo conflitto mondiale.

Il volume, per quanto incentrato nel teatro operativo del “Mare di mezzo”, pone una speciale focalizzazione sugli scontri di superficie, amplia lo spettro dell’analisi anche alle operazioni condotte nel Mar Rosso e lungo le coste occidentali dell’Africa Sahariana, senza trascurare le numerose operazioni, spesso poco considerate, che videro protagoniste altre Marine, a partire da quella francese.

Particolarmente approfondita risulta la ricerca e l’analisi della cosiddetta “battaglia dei convogli”, dove si analizzano gli scontri tra le forze dell’Asse e quelle britanniche.

L’opera testimonia, attraverso l’approfondita ricerca e analisi dell’autore, quanto la Regia Marina italiana sia stata, senza dubbio, una degna avversaria nel Mediterraneo e oltre, per la Royal Navy.

Nell’opera trova anche spazio una attenta descrizione delle conseguenze dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati.

Con la traduzione in lingua italiana e la pubblicazione di questo volume, edito in lingua inglese dall’U.S. Naval Institute di Annapolis, l’Ufficio Storico della Marina Militare apre un nuovo capitolo della sua prestigiosa e ricca esperienza editoriale, ponendosi in aperto confronto nell’ambito storico internazionale.

 

Recensione pubblicata sulla rivista Lega Navale