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La Lega Navale Italiana Sezione di Palermo ha ricordato l’imprenditore Libero Grassi, ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991 per essersi rifiutato di pagare il pizzo.

Per il settimo anno, in occasione dell'anniversario dell'assassinio mafioso di Grassi, le imbarcazioni della Lega Navale Italiana hanno solcato le acque del Golfo di Palermo con a bordo gli educatori del Comitato Addiopizzo e i ragazzi dei quartieri Cep e Kalsa di Palermo. Sono stati coinvolti una quindicina i bambini seguiti dall’associazione che ha sede proprio nel quartiere Kalsa che diede i natali ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La vela come strumento di legalità e di integrazione sociale per tutti i giovani. “Un modo per avvicinare i più piccoli al mare in assoluta sicurezza”, ha sottolineato Nicola Vitello della Sezione LNI di Palermo. “Un appuntamento ricorrente e realizzato all’insegna della legalità: le barche infatti ci sono state assegnate, si tratta di imbarcazioni sequestrate alla malavita organizzata e che vengono riutilizzate per un fine nobile”.

Grande emozione nei bambini coinvolti nella veleggiata con le numerose imbarcazioni dei soci della LNI e di “Our Dream” e “Azimut”, barche a vela sequestrate alla criminalità organizzata e assegnate alla Lega Navale Italiana di Palermo. Grazie ad un accordo siglato a livello nazionale, la Sezione sta lavorando con l’Ordine degli Ingegneri per realizzare un progetto di integrazione su “Our Dream”. “Vogliamo fare in modo che possa ospitare un equipaggio misto composto da normodotati e atleti paralimpici. Stiamo realizzando un meccanismo che possa consentire loro di scendere sotto coperta con la carrozzina e quindi accedere in assoluta autonomia alla barca”, ha affermato Vitello (LNI Palermo).

“Vogliamo far scoprire ai ragazzi un mondo nuovo e ricco di stimoli positivi dentro e fuori la piazza”, ha spiegato Noemi Di Franco, educatrice del Comitato Addiopizzo. “Piazza Magione è un luogo di forte identità e forte rivendicazione che può però trasformarsi in una prigione se non si superano gli ostacoli di disagio che insistono sul territorio. Le famiglie e i ragazzi ci seguono moltissimo, hanno fame di conoscenza e nuove esperienze: il tessuto sociale non aspetta altro che un cambiamento in positivo”.

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